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Il messenger deve comunicare con tutti. Nasce l’Im Federation

Un’iniziativa per promuovere l’impiego di software di messaggistica basati su standard aperti, quelli di Jabber; e porre così fine all’incomunicabilità fra i diversi strumenti.

di Nicola D’Agostino

Si chiama Im Federation la nuova iniziativa del californiano Michael Robertson.
Fare finalmente ordine nel caos dell’Instant Messaging, diviso tra programmi, protocolli e aziende in concorrenza, interessate solo a coltivare il proprio orticello di utenti e non a fornire un sistema di comunicazione diffuso e interconnesso.

Robertson punta il dito principalmente contro AOL, Yahoo! e Microsoft e contro i loro sistemi chiusi di Im e dichiara giunto il momento in cui gli utenti dicano di no e pretendano un sistema che funzioni in maniera trasparente e globale così come succede per l’e-mail.

L’iniziativa non è solo di sensibilizzazione: Im Federation promuove anche di un sistema di Instant Messaging basato su standard aperti, quelli di Jabber con una rete mondiale di server, una lista di client e l’adesione in corso di vari enti e università: tra questi anche Google, che ha promesso di aderire con il suo Google Talk.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it