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Il dopo-Safari: rivoluzioni e nuovi arrivi

Anche se la rilevanza in termini puramente numerici di Safari è trascurabile, il suo ingresso è un’aggiunta significativa nel variegato cosmo dei navigatori web.

di Nicola D’Agostino

La sua esistenza inoltre rafforza la convinzione della necessità di programmi più essenziali e dall’interfaccia migliore.

A dimostrazione di questo lo stesso progetto Mozilla ha di recente annunciato un notevole cambiamento di rotta, come riportato anche da diverse fonti di informazione.
I due leader del progetto, Brendan Eich e David Hyatt, hanno deciso che per la prossima versione di riferimento, Mozilla abbandonerà la già citata pachidermica architettura da “coltellino svizzero”, e opterà invece per una nuova strategia sintetizzabile in “qualità invece di quantità”. Questo vuol dire anzitutto maggiore modularità e reattività grazie all’adozione della snella “filiazione” Phoenix come nuova base di sviluppo. A questo si aggiungeranno uno sforzo volto al miglioramento dell’interfaccia e un ulteriore lavoro sul motore Gecko per ottenere maggiore velocità di visualizzazione.

Ma la nuova direzione di Mozilla non è l’unico esempio di ricezione della “lezione” di Safari. Questa è alla base anche di un nuovo browser per Linux, Epiphany, creato da Marco Presenti Gritti, studente di lettere presso l’università di Milano e creatore pochi anni fa, di Galeon. Gritti ha abbandonato Galeon e ha deciso di dedicarsi a questo nuovo progetto personale, che ha come differenze sostanziali una maggiore integrazione con il sistema operativo e la semplicità, intese come “leggerezza e velocità” ma “anche pulizia dell’interfaccia”.

Altrettanto interessante è la notizia relativa alla creazione da parte di uno studente irlandese di 16 anni di un browser estremamente compatto (780.000-linee di codice) che è 4 volte più veloce dell’attuale concorrenza.
Il programma è chiamato Xwebs e l’autore, Adrian Osmani, ci ha lavorato per 18 mesi per poi presentarlo in concorso a una fiera per giovani scienziati aggiudicandosi un premio. Secondo le prove effettuate presso l’University College di Dublino l’aumento di velocità sarebbe tra il 100 e il 500 per cento, a seconda della velocità di connessione.
Non solo: l’autore di Xwebs ha inserito all’interno un personaggio animato parlante con cui interagire e che può leggere il contenuto delle pagine web e dei messaggi di posta elettronica, il tutto nella speranza che “possa essere utile per i non vedenti e i bambini, tagliati fuori da Internet”.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it