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Il cimitero dei software per iPhone

Un elenco dei programmi bloccati da Apple prima o dopo l’esordio sull’AppStore: una risorsa che cerca di far riflettere sul potere assoluto che l’azienda detiene nel software per i suoi dispositivi mobili.

di Nicola D’Agostino

Si chiama iPhone Application Graveyard ed è una lista dei programmi per iPhone e iPod touch esclusi da Apple dal suo sistema di distribuzione via iTunes, l’AppStore.

L’iniziativa è a opera di Peter Hosey, sviluppatore che ha lavorato su progetti come il sistema di avvisi Growl e il client di instant messaging Adium X ed espande una lista simile ma limitata solo ai giochi. Il risultato è un quadro complessivo su tutti i programmi rimossi o mai approvati da Apple per vari motivi: perché sgraditi alle compagnie telefoniche (come NetShare), lesivi del copyright di terzi (come Tris, clone non autorizzato di Tetris), semplicemente di dubbio gusto (pensiamo a Slasher, che simula un accoltellamento) o perché (come nei casi Podcaster o MailWrangler) arbitrariamente tacciati di duplicare le funzioni di software forniti di sistema.

Al momento si contano undici programmi di cui nell’Application Graveyard vengono fornite informazioni quali nome, sviluppatore, data di rilascio e di “uccisione”, motivazioni ufficiali per la rimozione, stato sull’AppStore e eventuale disponibilità su canali alternativi (che richiedono però il jailbreaking).

La lista curata da Hosey evidenzia come l’esclusione dall’AppStore sia insindacabile e Apple abbia un potere enorme e decisivo sulla vita di un progetto software per iPhone. Gli sviluppatori possono rivolgersi ai citati canali indipendenti ma le prospettive di diffusione e di guadagno siano infinitesimali rispetto all’ambito mercato messo in piedi -e sinora gestito in maniera monopolistica- dall’azienda di Cupertino.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it