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Il blogging secondo la Baia dei Pirati

Un servizio rivolto ai blogger che vogliono esprimersi liberamente e senza censure? Si chiama Baywords e lo offre il noto tracker svedese The Pirate Bay.

di Nicola D’Agostino

La polemica è l’anima del commercio e The Pirate Bay lo sa bene. È per questo che in aprile il noto “covo di pirati” ha lanciato una nuova iniziativa chiamata Baywords.

La home di Baywords

Di cosa si tratta? Di un servizio gratuito per aprire un blog (o anche più di uno) in cui scrivere e pubblicare ciò che si vuole liberamente senza censure e senza filtri, ferme restanti le regolamentazioni della legge in Svezia, dove risiedono i server.
L’idea dei pirati è piaciuta tanto che a un mese dall’apertura erano già diecimila i blog aperti. Vediamo allora come crearne uno e cosa troveremo sul server di baywords.com

Registriamoci

Per attivare uno spazio proprio sulla home c’è il pulsante “Sign Up” in alto a sinistra. In alternativa si può andare all’indirizzo http://baywords.com/signup

Registrazione su Baywords

I campi richiesti sono solo due, il nome utente che si desidera e l’e-mail a cui verranno inviate le credenziali per l’accesso. La procedura serve anche solo per creare un’utenza senza blog, quindi accertarsi che sia selezionata l’opzione “Gimme a blog!”. Alla pressione del gigantesco tasto “Next” in basso si arriva alla schermata in cui si deve scegliere il nome del blog e il nome del sottodominio (che sarà del tipo nomedelblog.baywords.com).
Anche qui c’è un’opzione, relativa all’indicizzazione sui motori di ricerca per blog e nello specifico Google e Technorati.
La terza ed ultima schermata conferma la creazione del blog ma avverte che per scrivere è necessario attivarlo tramite il link in un messaggio spedito all’indirizzo e-mail fornito. L’attivazione va fatta entro 48 ore: in caso contrario tutta la procedura di registrazione scade e bisogna rifarla.

BayPress

Il clic sull’indirizzo nel messaggio porta ad una stringata schermata che conferma l’attivazione del blog e spiega che si può fare login con il nome utente scelto e una password, che verrà inviata sempre via e-mail.

Già durante la procedura di registrazione vari elementi svelano quale sia la piattaforma adottata dagli svedesi ma dalla finestra di login diventa chiaro: quelli di Baywords sono dei blog basati sul noto WordPress nella variante MU.

Dashboard di Baywords

La versione di WordPress adottata è la recente 2.5 e ci sono tutti gli strumenti necessari a curare un blog: scrittura di post come di pagine, stilare un blogroll, gestione di quanto scritto, dei commenti e delle parole chiave (i tag) e delle categorie tematiche nonché di immagini ed altri file multimediali. Si può ovviamente cambiare l’aspetto per mezzo dei temi forniti, che sono ben 36. Non esagerato ma comunque sufficiente anche lo spazio fornito sul server, che è di 100 MB.
Molto interessante è anche che al proprio nome utente si possono creare ed associare altri blog, con indirizzi diversi, sul server baywords.com.

I limiti

A guardare bene l’unico limite della piattaforma baywords è che non permette di installare nuovi temi o modificarli (inserendo codice personalizzato) e tantomeno si possono usare plug-in.

Inserire immagine baywordsnoplugin.jpg

I plug-in sono una delle “armi” di WordPress e ne estendono le funzionalità ma – probabilmente anche per motivi di sicurezza e semplicità di gestione – si è deciso di non fornirne e sul forum di supporto brokep, storico fondatore della Baia dei pirati, ha confermato il no anche per il futuro.

Il crimine paga?

Secondo un articolo su TorrentFreak, The Pirate Bay, con i suoi 25 milioni di visitatori mensili, si è ormai conquistato un posto tra i 100 domini Internet più visitati. Nella lista, che comprende nomi quali Google, Yahoo!, YouTube, FaceBook e Wikipedia oltre a The Pirate Bay c’è anche Mininova, attualmente in una posizione più alta, al cinquantaduesimo posto.

Problemi di gioventù

Un po’ per le poche risorse, un po’ per il numero enorme di interessati e un po’ forse per l’inesperienza, può succedere di incappare in problemi quando ci si registra su Baywords. L’errore più comune è che dopo aver creato l’account per il blog questo sia vuoto con un laconico messaggio d’errore 'No input file specified.' e che non si possa entrare e porre rimedio al problema. L’unica strada è quella di creare un nuovo account, procedura che la seconda volta andrà magicamente in… porto.

Una versione di questo articolo è stata pubblicata su “Hacker Journal” n. 154 del 26/06/2008