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Il 2008 di Apple

Alti e bassi dell’azienda di Cupertino in questi dodici mesi: tra lettori, supercellulari e computer.

di Nicola D’Agostino

La novità principale per il mondo Macintosh nel 2008 è l’introduzione a gennaio del sottile e minimale MacBook Air e il contestuale potenziamento delle funzionalità e offerta di soluzioni wireless.

Poco dopo sono stati potenziati MacBook normali e Pro ma i secondi si sono rivelati afflitti da problemi gravi alla circuiteria video, come un po’ tutti i produttori di laptop che avevano adottato le schede di NVidia. Dopo un iniziale silenzio l’azienda si è mossa con un programma di riparazione o rimborso, presto messa in secondo piano dall’esordio a ottobre dei nuovi MacBook “unibody” dal look unificato, con scocca unica in alluminio e schermo lucido, anzi lucidissimo.

Problemi anche per la concorrenza dei “cloni” Macintosh il cui esponente più visibile, Psystar, si è invischiato in una causa con Apple in cui volano accuse di pratiche monopolistiche da un lato e di violazione del temibile Dmca dall’altro.

Anche quest’anno il settore musicale è andato a gonfie vele sia per la vendita di brani che per quanto riguarda gli iPod che restano dominatori assoluti del settore nonostante le rituali previsioni negative.
Al tempo stesso è evidente come Apple si stia preparando ad un futuro targato iPhone (ed iPod touch) con l’acquisizione di tecnologie e – cause permettendo – competenze ma al tempo stesso ha sfornato nuovi modelli di iPod atti a sfruttare tutte le opportunità possibili come le feste natalizie o San Valentino.

Parecchie le novità anche per l’iPhone che in luglio è diventato 3G esordendo (finalmente) in decine di paesi, tra cui l’Italia. Poco dopo, in autunno, il dispositivo si è e aggiudicandosi il titolo di cellulare più venduto sul mercato americano.
Al suo successo ed a quello dell’iPod touch ha contribuito parecchio l’apertura a marzo di un programma per sviluppatori di software e il lancio del negozio online di applicativi, l’AppStore, foriero di gioie ma anche di dolori per una gestione con alcune ombre.

Ora non ci resta resta che aspettare i primi di gennaio e il Macworld ‘09, che sarà l’ultimo a cui l’azienda parteciperà. Questo 2008 ci restituisce infatti una Apple sempre più ansiosa di tagliare con il passato e forte, molto forte nonostante la crisi economica, e pronta a tutto, probabilmente anche ad un futuro senza Steve Jobs.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it