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I segreti dei disegni di Dylan Dog

Le mostre di tavole fumettistiche originali sono un’occasione preziosa per studiare il lavoro dei disegnatori e approfondire il percorso che porta alla pubblicazione.
Se come il sottoscritto avete curiosità e passione per il fumetto consiglio di non perdere la mostra “Dylan Dog 25. Il mito di una generazione” che si tiene a Cremona sino alla fine di maggio.

L’esposizione offre molte chance utili ad ammirare il tratto di alcuni tra i migliori professionisti del narrazione seriale italiana, e una parte importante del loro lavoro che raramente si vede stampata.

Un esempio sono le fotocopie delle matite di Angelo Stano che ho citato nel reportage su Comicsblog.it. Un altro esempio è quello del disegnatore Bruno Brindisi, la cui pagina 95 dal numero 250 di Dylan Dog è esposta in due versioni, prima il bozzetto e poi la tavola finita e inchiostrata.

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Anche le tavole finite, poi, celano diversi segreti e dettagli tutti da scoprire. Basta avvicinarsi un po’ per scoprire modifiche grandi e piccole come aggiunta di balloon, sbianchettature varie e anche inserti di intere vignette. Eloquenti in tal senso questi primi piani dei disegni di (se non sbaglio) Giampiero Casertano.

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