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I (primi) 30 anni di Apple (però parliamo anche degli insuccessi)

Idee, design e contributi cruciali all’informatica. Tra vittorie, passi falsi e la ricerca di uno stile originale e tutto suo: made in California.

di Nicola D’Agostino

Il primo aprile è una data speciale per Apple, festeggia trent’anni di attività. La fondazione ufficiale dell’azienda californiana risale infatti al 1976 quando a Los Altos Steve Wozniak, Steve Jobs e un terzo socio, Ron Wayne depositarono ufficialmente i documenti. Wayne è il creatore del primo logo di Apple e con il suo 10% di doveva fare da ago della bilancia tra i due Steve ma dopo pochissimo, spaventato dai rischi economici, diede forfait.

La scelta della data non è casuale: Wozniak, geniale progettista dell’Apple I e II, era ed è un personaggio pittoresco ed amante di scherzi e pesci d’aprile, come dimostra anche il prezzo del primo computer prodotto dalla società: 666,66 dollari. In un certo senso si può affermare che Apple abbia tirato diversi scherzetti all’informatica rivoluzionandone le sorti e le prospettive: alla fine degli anni ‘70, con l’Apple II, ha creato e affermato il concetto di home computer e qualche anno dopo, nel 1984, con il Macintosh e la sua interfaccia grafica ha rilanciato la sfida, stabilendo lo standard ancora attuale in quanto a interazione con i computer.

Negli anni ‘90 Apple ha dato una spinta alla diffusione della multimedialità e dal ritorno di Jobs alla fine dello scorso decennio, ha trasformato la distribuzione di musica digitale on line in una realtà commerciale conquistando al tempo stesso con il suo iPod il mercato dei walkman digitali.

Da Cupertino sono uscite però anche diverse mele aspre: l’attività di Apple è infatti costellata di insuccessi tra cui il Lisa, progenitore costoso e forse troppo ambizioso del Macintosh, oppure il problematico Apple III, erede mancato del II.
La ricerca dell’innovazione, della perfezione nel design a tutti i costi e le storiche scelte proprietarie dell’azienda hanno permesso ad altri di conquistare il mercato: è successo con il sistema operativo, battuto dal Windows di Microsoft ma anche nel settore dei palmari e pda, in cui Apple è stata surclassata da Palm e successori nonostante avesse creato uno dei primi esemplari di dispositivo palmare mobile, il Newton, tutt’ora oggetto di culto.

L’anniversario del trentennale di Apple è stato menzionato brevemente da Steve Jobs alla fine del suo Keynote al Macworld dello scorso gennaio in cui sono stati presentati i primi Macintosh con processore Intel. Non si sa però come o addirittura se Jobs intenda celebrare la ricorrenza: per ora non ci sono stati annunci ufficiali e due anni fa, il 24 gennaio 2004, l’azienda ha glissato con discrezione sul ventennale del Mac.

Non è da escludere che Apple sia presa dalla transizione tecnologica e dal conservare i favori riscossi presso il pubblico da iPod e iTunes Music Store. Che per Jobs e i suoi il miglior modo di festeggiare sia proprio rimanere in pista e continuare a sfornare prodotti originali e di successo?

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it