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I ladri di musica

Trovare la propria musica in vendita su iTunes Store senza aver dato mandato o concesso a nessuno i diritti. Semplice errore o leggerezza nella gestione dei diritti da parte di etichette e distributori?

di Nicola D’Agostino

Trovare la propria musica in vendita su iTunes Store senza aver dato mandato o concesso a nessuno i diritti per farlo. È quello che è successo al compositore francese Jean-François Taillard come riferisce HardMac.

Taillard ci ha messo un po’ a capire come uno dei suoi arrangiamenti è finito sul negozio di Apple ma sembra che la colpa sia di un accordo di distribuzione firmato nel 1995 con un’azienda, la Aurophon. L’accordo doveva durare solo 10 anni ma la Aurophon, dopo un cambio di ragione sociale, non solo ha continuato allegramente a gestire il materiale ma lo ha poi passato ad un’altra azienda che si occupa della distribuzione via iTunes Store. Dove è finito con stupore di Taillard, mai interpellato in merito.

Un caso unico più che raro e adducibile a disorganizzazione? Non è da escludere, anche se purtroppo ci sono precedenti prestigiosi.

Già nel 2004 Robert Fripp, chitarrista di culto della mitica band progressive King Crimson, sul suo diario online rivelò dettagli sulla condotta non propriamente limpida della EMI e del distributore OD2. Questi, come riferito in un articolo di The Register avevano proceduto senza alcuna autorizzazione da parte di Fripp sulla base di un precedente accordo generico del 1993 e anche dopo la scadenza dei termini avevano continuato a vendere copie sia fisiche che in digitale (sì, anche sull’iTunes Music Store di Apple).

Vista la caccia alle streghe di questi anni contro il filesharing e i volumi di affari in gioco viene da chiedersi: chi è che ruba davvero la musica?

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it