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I compleanni hi-tech del 2003

L’anno che sta finendo ha visto anniversari importanti per le tecnologie alla base di gran parte dell’attuale sviluppo informatico e telematico: il browser Mosaic, i sistemi operativi BSD e Linux ma anche il progetto GNU di Richard Stallman.

di Nicola D’Agostino

Quello che si sta concludendo è un anno denso di non solo di novità ed avvenimenti ma anche di scadenze che mostrano il percorso fatto sinora dalle tecnologie che usiamo quotidianamente. È il caso di Mosaic, il primo browser grafico, ormai scomparso dall’uso ma che dieci anni fa ha posto le basi per l’esplosione del world wide web oltre i confini degli addetti ai lavori e che ha ideato metafore per l’interazione ormai date per assunte e fornito preziose basi tecnologiche ai software attuali.

Il 1993 ha visto nascere non solo programmi ma anche numerosi progetti che hanno contribuito a creare il “movimento” della cultura del free software e dell’open source.
Dieci anni fa sono nate due tra le più importanti distribuzioni del sistema operativo basato sul lavoro di Linus Torvalds: Slackware, a k4j {at} agate.berkeley(.)edu&rnum=1">luglio, e Debian in agosto.

Slackware e Debian sono a tutt’oggi due capisaldi dell’universo Linux: amate dai tecnofili, base di altre versioni del sistema operativo del pinguino (come le iniziative commerciali orientate al desktop Lycoris e Lindows) ed in generale lodate ed apprezzate per la loro stabilità ma anche per la loro indipendenza e coerenza programmatica.

E parlando di coerenza programmatica non si può fare a meno di citare un altro anniversario importante. Due decenni fa, il 28 settembre del 1983 Richard Stallman scriveva un messaggio-dichiarazione d’intenti su Usenet dando di fatto inizio al progetto GNU, che ha fornito in questi vent’anni una vigorosa base ideologica e pratica allo sviluppo di alternative al software proprietario.

Ma i sistemi GNU/Linux non sono gli unici di cui ricorre un compleanno importante quest’anno.
Spengono dieci candeline sulla torta anche due esponenti del “cosmo” BSD (la versione di Unix dell’Università di Berkeley): FreeBSD e NetBSD, forse meno popolari presso il grande pubblico ma non per questo meno rilevanti o maturi.

Largo perciò a festeggiamenti negli Stati Uniti e nel resto del mondo per il versatile NetBSD, di cui esistono versioni per innumerevoli piattaforme hardware e per l’affidabile FreeBSD, a cui si affidano quasi due milioni di server Internet e il cui cofondatore, Jordan Hubbard, lavora ora alla Apple su una versione di BSD, Darwin, che è il ‘cuore’ di Mac OS X.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it