I 10 miti (da sfatare) del blogger modello
Ovvero: ipocrisie grandi e piccole su come “sfondare”, “farsi un nome”, “scalare le classifiche” ed altre amenità assortite del blogging e del “micropublishing”.
Anche se tutti (o quasi) negano.
- Che il “build and they will come” sia vero piuttosto che lo “spam it a lot and maybe they will come”.
- Che esistano delle “regole” e chi è dentro è dentro e chi è fuori beh, non è mica un blogger.
- Che ci sia davvero una conversazione ed un dialogo degno di questo nome e soprattuto equo con (e tra) chi legge (e non invece tanti micromonologhi).
- Che si possa far a meno di sesso, suonerie e sfondi per il desktop.
- Che il <!– more –> sia per rendere più leggibile la home del blog e non per pompare gli accessi.
- Che tutti giochino “pulito” e citino sempre le fonti, in particolare quelle primarie.
- Che il segreto sia tutto nello scegliere il cms giusto, il tema cool, avere la sitemap e dare una spruzzata di “SEO” (sic).
- Che sia possibile avere introiti degni di questo nome con il merchandising su Cafepress o servizi simili
- Che le pubblicità AdSense (o TLA) vengano visitate spontaneamente senza che sia necessario sbatterle in faccia o infilarle ovunque.
- Che non si farà morire il sito non appena arriverà qualche ambita offerta di insegnamento, consulenza o giornalismo/scrittura di libri.
- Che i miti siano solo 10…