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‘Hip Hop Family Tree’: storia a fumetti di hip-hop e rap

Dal ghetto a MTV, nascita e primi passi del fenomeno musicale e culturale, raccontati da Ed Piskor

di Nicola D’Agostino e Serena Di Virgilio

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Come è nato l’hip-hop? Quali sono stati i primi dischi rap? Chi ha inventato lo scratch? Il fumettista americano Ed Piskor risponde nelle storie a fumetti strettamente interconnesse di “Hip Hop Family Tree”, di cui Panini 9L ha pubblicato in Italia il primo volume.

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Dopo aver parlato dell’hacking in “Wizzywig”, Piskor affronta un altro fenomeno culturale contemporaneo che ha avuto un profondo impatto a livello globale.
Dalle feste nel South Bronx alle classifiche musicali, “Hip Hop Family Tree” è una ricostruzione genealogica estremamente ricca e divertente, rivolta agli appassionati sfegatati ma anche a chi non sa (ancora) nulla di rap ed hip-hop.

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Il fumetto parte dalla metà degli anni ’70, quando Dj Kool Herc ha avuto l’idea di mettere in loop i break (intermezzi strumentali) usando due copie di un disco per creare avvincenti basi musicali ballabili.

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Da qui Piskor prosegue e narra di Kurtis Blow, la prima stella del rap, e del suo manager Russel Simmons (poi fondatore della Def Jam), dei primi gruppi di MC (rapper), come la Sugarhill Gang, del seminale DJ e produttore Afrika Bambaataa e del suo collettivo Zulu Nation, dell’inventore dello scratch, Grandwizard Theodore, e di uno dei primi incredibili virtuosi dei giradischi, Grandmaster Flash.

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La storia si conclude (per ora) nel 1981 con l’apparizione dei Funky Four Plus One al Saturday Night Live e la trasmissione sulla neonata MTV del video di “Rapture” di Blondie in cui Debbie Harry rappa, cita Flash e mostra alcuni graffiti.

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Anche se il primo volume si concentra perlopiù sulla parte musicale, sono rappresentati tutti e quattro gli elementi dell’hip hop: assieme al turntablism e al rapping ci sono anche il B-Boying (il breakdancing) e i graffiti, con ampio spazio ai pionieri Fab Five Freddy e Lee Quinones (che appaiono in “Rapture”).

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L’autore ha saputo radunare la miriade di fatti e persone responsabili della nascita, crescita e diffusione dell’hip-hop (inclusi i disastri, le false partenze e le polemiche) e ha composto con tantissima pazienza e passione un godibile mosaico di eventi che si intersecano tra di loro.

Si raccomanda di affrontare la lettura un po’ per volta, inframmezzandola con ascolti dei brani dell’epoca per godere appieno di tutti i riferimenti, i dettagli, la cura filologica e le tecniche grafiche di Piskor, tra cui l’estetica da stampa economica a colori da vecchio fumetto o il fuori registro per raffigurare le scene con musica ad alto volume.

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“Hip Hop Family Tree” è un libro a fumetti a colori di grande formato di 112 pagine. È pubblicato da Panini nella sua collana 9L e proposto a 22 Euro.

Una versione di questo articolo è stata pubblicata su Panorama.it