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“Hellzarockin'”: cinque fumettisti italiani alle prese con i miti del rock

Le interpretazioni di Giulia Sagramola, Michele Petrucci, Jacopo Vecchio, Bianca Bagnarelli e Sergio Algozzino di cinque miti vecchi e nuovi della musica pop e rock nell’antologia a fumetti della Tunué.

di Nicola D’Agostino

hellzarockin-splash

Bob Dylan e Joan Baez, Paul McCartney e i Beatles, John Lennon e Mark Chapman, i Mötley Crüe, Ozzy Osbourne, Tony Iommi e i Black Sabbath: in Hellzarockin’ cinque autori del fumetto italiano ce ne raccontano le improbabili avventure e disavventure, pescando a piene mani nel calderone del fantastico e dell’assurdo.

Su testi di Gianluca Morozzi, i disegnatori Giulia Sagramola, Michele Petrucci, Jacopo Vecchio, Bianca Bagnarelli e Sergio Algozzino reinterpretano con il loro tratto vari misteri e ipotesi, anche le più strampalate, offrendoci cinque scorci romantici, disperati, divertenti e inquietanti. Vediamoli più in dettaglio.

L’apertura del volume spetta a Giulia Sagramola, che dando voce a Joan Baez, percorre la carriera di Bob Dylan ipotizzando che le svolte artistiche del cantautore siano effetto di una serie di morti e rinascite miracolose. La Sagramola, con il suo segno stilizzato ed efficace, ci propone una piacevole serie di quadretti dalla vita di Dylan, più finale riconciliatorio, che però hanno poco di fumettistico.

Hellzarockin - pagina 14 - Dylan

Un approccio simile è quello di Michele Petrucci, che è co-ideatore e coordinatore di Hellzarockin’, e che ci fa conoscere il “secondo” Paul McCartney. Grazie a lui apprendiamo l’esistenza di una serie di sostituti del Beatle e ci viene proposta un’interpretazione dei cambi stilistici della band di Liverpool e della carriera solista del musicista. Il tratto di Petrucci è realistico e sofferto ma anche in questo caso lo storytelling è abbastanza frammentario, composto da flashback e solo alcune sequenze davvero fumettistiche.

Hellzarockin - pagina 33 - McCartney

Il terzo racconto vede Jacopo Vecchio alle prese con un improbabile incontro tra un John Lennon redivivo (e proveniente dal futuro) e il suo assassino Mark Chapman. Il risultato è una curiosa e divertente storia che mischia fantascienza, psichedelia e assurdo. I disegni un po’ sghembi e acquerellati di Vecchio sono freschi e interessanti anche se lasciano un po’ a desiderare nel volto di Lennon.

Hellzarockin - pagina 45 - Lennon

La narrazione frammentaria è utilizzata anche nella storia disegnata da Bianca Bagnarelli, dove però funziona perché al servizio di un susseguirsi di idee strampalate e ilari in un futuro in cui Vince Neil muore e i membri dei Mötley Crüe prendono strade diverse assurgendo a stelle (trash) di prima grandezza. Il tono del racconto è ben servito dalla Bagnarelli, che tratteggia in maniera talmente esagerata e distorta i vari Mötley Crüe e le altre rockstar che Beavis e Butthead, a cui è affidata la fine, appaiono in assoluto come i personaggi più realistici della storia.

Hellzarockin - pagina 63 - Motley Crue

Nell’ultimo capitolo di Hellzarockin’ a Sergio Algozzino si cimenta con il mito del satanismo di Ozzy Osbourne, raccontato dal suo ex compagno di band Tony Iommi. Si tratta di una storia che mischia musica e horror e le condisce con parecchia ironia. È il più riuscito del volume, sia graficamente che fumettisticamente: Algozzino è perfettamente a suo agio con volti e ambientazioni e soprattuto dosa bene tutti gli elementi narrativi, che si tratti di flashback, scene mute, azione o sequenze parlate.

Hellzarockin - pagina 78 - Ozzy

Hellzarockin’ è un libro a fumetti di 100 pagine a colori a sviluppo orizzontale. È pubblicato da Tunué e proposto a un prezzo di copertina di 12,5 Euro.

Nota: le immagini sono copyright di Tunué e dei rispettivi autori. Grazie a Daniela Mazza.

Una versione di questo articolo è stata pubblicata su Panorama.it