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Google Presentations, quando la semplicità è un problema

Non convince la soluzione per creare slideshow di Mountain View. Nella prima versione si mostra limitato ed elementare. Forse troppo.

di Nicola D’Agostino

Lo strumento di presentazione made in Mountain View è tra noi. Ma la strada da fare è ancora molta. Le reazioni all’esordio pochi giorni fa sono concordi: se Docs e Spreadheets si difendono il divario tra Presentations e PowerPoint è notevole. E dobbiamo concordare anche noi: Google offre un’interfaccia come al solito pulita e minimale ma questa volta le mancanze si fanno sentire come. Per esempio i caratteri sono pochi e possiamo usarli solo a dimensioni prefissate, tralaltro senza alcuna indicazione delle scelta effettuata.

Niente male i temi già pronti disponibili: dalla voce “Modifica tema” abbiamo a disposizione 15 template, tutti piuttosto curati ed eleganti. Ma al di là di immagini non possiamo modificare l’aspetto. Impossibile inserire sfondi o forme geometriche, mancano transizioni e animazioni e persino grafici.

Certo, la strategia di Google è chiara e coerente con il resto dell’offerta: uno strumento essenziale che punta alla collaborazione. E se è vero che la chat in tempo reale a lato è un bel colpo, nel caso delle presentazioni come ci ricorda Webware “semplice non vuol necessariamente dire migliore”. Per gli slideshow infatti il controllo testo e grafica e anche gli effetti speciali sono caratteristiche ritenute fondamentali dai relatori che puntano a tenere viva l’attenzione del pubblico.

Notiamo infine che se Google Presentations consente sì l’importazione di documenti (i .ppt e .pps di PowerPoint) con la stessa modalità di testi e fogli di calcolo, l’esportazione del lavoro fatto è invece praticamente inesistente. Certo, durante la visualizzazione si possono salvare le singole diapositive come immagini (sono dei Png) ma le opzioni finiscono qui. Niente PowerPoint, Html e nemmeno Pdf: solo visualizzazione e stampa. Si tratta di un altro punto debole per l’offerta di Google che insieme agli altri citati non solo rende per ora improponibile il confronto con Powerpoint ma rischia di limitarne l’adozione.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it