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Google Chrome: le differenze tra le ultime versioni

Tra stabile, beta e developer i numeri di versione del browser di Google possono variare in maniera considerevole e con loro le caratteristiche e il supporto per le tecnologie del web. Proviamo a fare il punto della situazione evidenziando i vantaggi offerti.

di Nicola D’Agostino

Chrome 8, 9 o 10? A seconda del canale scelto -stabile, beta o developer- Google offre alla sua utenza edizioni sensibilmente diverse del suo web browser, che è in costante evoluzione e che nelle release con numero più alto offre caratteristiche estremamente interessanti.

Se da diverso tempo l’azienda di Mountain View cerca di minimizzare l’importanza del numero di versione è bene sapere che al momento attuale lo scarto tra le versioni è notevole e ci sono numerose differenze sostanziali nel funzionamento, nelle performance e nel supporto alle nuove tecnologie del web.

La versione stable di Chrome (e del plugin per Internet Explorer Chrome Frame) è al momento ancora alla versione 8, con la 8.0.552.224 su Windows e Linux e la 8.0.552.231 su Macintosh. Si tratta dell’edizione stabile, appunto, rivolta a chi non vuole avere problemi o sorprese nell’uso quotidiano ma al costo di essere sempre un passo indietro dato che questo canale è quello tecnologicamente più arretrato e gli aggiornamenti straordinari sono riservati solo a risolvere eventuali malfunzionamenti o insicurezze gravi.

Chrome beta è invece alla versione 9.0.597.19 su tutte e tre le piattaforme. Insieme ad una stabilità e affidabilità comunque ottime l’utente può approfittare di diverse novità estremamente utili. Una di queste è poter attivare la modalità Chrome Instant che offre la comparsa immediata di risultati come nella ricerca istantanea di Google Instant anche usando la Omnibar, la barra degli indirizzi di Chrome. Un’altra caratteristica estremamente utile della beta è la protezione contro crash e attacchi a causa di Flash e PDF, grazie all’uso del sandboxing anche per i plugin di Adobe. E altre migliorie, attivabili dall’indirizzo speciale about:flags, consentono tra le altre cose di pre-elaborare le pagine a cui puntano i link visibili e di godere dell’accelerazione grafica sfruttando la potenza delle schede video. E in ambito di grafica sul web non si può non citare il supporto pieno allo standard per il 3D WebGL.

Arriviamo così a Chrome developer che è alla major release 10, per la precisione la 10.0.612.3 su Windows e su Mac, la 10.0.612.1 su Linux e la variante canary build, solo per Windows, a quota 10.0.614.0.
Tutte queste versioni “per sviluppatori” (ma usabili con un po’ di cautela anche dall’utenza comune) supportano le immagini nel formato WebP di Google e le nuove funzioni di geolocalizzazione dell’HTML5, attese sin dall’abbandono di Gears. Questo canale di Chrome inoltre ha esteso il sandboxing anche all’accelerazione nella scheda video (per ora solo su Mac) e soprattutto è dotato di Crankshaft, nuovissima tecnologia che velocizza sensibilmente la già rapida elaborazione del codice JavaScript

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it