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Fumetti: ‘Il mio nome è Ultras’

Andrea Zoli documenta, con il suo tratto underground, la vita gli Ultras del Cesena e come vedono il mondo

di Nicola D’Agostino e Serena Di Virgilio

dettaglio copertina Il mio nome è Ultras

Presenti da decenni nelle cronache, gli Ultras rappresentano il lato violento del mondo del calcio. Ma chi sono, cosa fanno nella vita? In cosa credono? "Il mio nome è Ultras" di Andrea Zoli, è un fumetto che dà voce ai diretti interessati con l’intento di presentarli al lettore, senza giudicare.
Zoli ha vinto il concorso regionale del festival Komikazen – fumetto di realtà lo scorso anno, il che ha portato alla pubblicazione di questo libro da parte di Comma 22.

dettaglio da Il mio nome è Ultras

"Il mio nome è Ultras" si articola in capitoli simili ad interviste, in cui i protagonisti si raccontano in prima persona, spiegando concetti chiave e raccontando episodi significativi. Tematica ricorrente sono i valori in cui l’Ultras crede, da "amicizia e lealtà" al fare a botte con altre tifoserie organizzate, altrettanto desiderose di menar le mani. La fedeltà alla squadra è un "credo" irrinunciabile, ma al tempo stesso emerge come il calcio, le partite e i giocatori non siano il vero centro dell’interesse.
Il rapporto degli Ultras con la società è ricco di contraddizioni e conflitti irrisolti, e se da un lato c’è soddisfazione nell’essere temuto, dall’altra c’è il desiderio di essere ritenuto un persona "perbene", rispettabile.

dettaglio da Il mio nome è Ultras

Il tratto di Zoli, erede dell’underground e reminescente di fumettisti come Professor Bad Trip e Kaz, rappresenta un’umanità varia e mostruosa, resa ancora più brutale da una palette limitata a giallo, grigio e marrone. Gli Ultras pieni di ferite ricucite non sono belli, ma condividono i volti distorti e i dentoni con tutti gli altri, e perfino i bambini non hanno alcuna grazia. I veri mostri, però, secondo gli occhi dei protagonisti, sono i poliziotti: di volta in volta cani, idre o babbuini, rappresentano gli antagonisti con cui non si può scendere a patti.
Le tavole, seppur piene di dettagli, risultano sorprendentemente equilibrate e ben leggibili. Il lettering accurato ed espressivo, l’uso di etichette, simboli ed elementi grafici da diagramma contribuiscono a creare un lessico da compendio.

"Il mio nome è Ultras" è un volumetto brossurato di 80 pagine stampato in bicromia. Edito da Comma 22, è proposto ad un prezzo di copertina di 13 Euro.

Nota: tutte le immagini sono copyright di Andrea Zoli e Comma 22.

Articolo originariamente pubblicato su Panorama.it