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‘Fugazi Music Club’: un’avventura unica e rivoluzionaria

Marcin Podolec racconta la breve e intensa vita di un locale a Varsavia dopo la caduta del regime comunista

di Nicola D’Agostino e Serena Di Virgilio

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All’inizio degli anni Novanta, in quel limbo creatosi dopo la caduta del regime comunista, un gruppo di giovani amici con poche risorse e tanto entusiasmo aprì un locale per concerti rock a Varsavia, in Polonia. Esperienza breve ma estremamente intensa, il Fugazi Music Club fu un’oasi caotica ed idealista per l’aggregazione giovanile e la diffusione della musica.

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Sulla base di una lunga intervista a uno dei fondatori, Waldek Czapski, il giovane fumettista polacco Marcin Podolec ne racconta la storia più di vent’anni dopo, in un coinvolgente romanzo a fumetti dal titolo omonimo, “Fugazi Music Club”, portato in Italia da Bao Publishing. Podolec narra la costruzione, le decine di concerti, le stranezze, i problemi (non pochi) ma soprattutto trasmette l’entusiasmo e l’euforia del Club.

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In un quel momento unico Waldek e i suoi amici ebbero modo di realizzare, con relativamente pochi soldi e interferenze, il sogno di uno spazio libero “che ognuno utilizzava come meglio credeva”. Alimentato da amore per la musica, impegno, ingenuità, incoscienza e abbondanti dosi di alcol, Fugazi nacque e crebbe in un vuoto, per poi implodere altrettanto velocemente sotto il peso del suo stesso successo.

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Il libro tocca tante questioni sociali ed esistenziali, dall’incomprensione tra generazioni allo spaccio di droga, dai neonazisti alla mafia, dal fronteggiare le responsabilità all’abbandonare i propri sogni, ma mantenendo sempre un tono scherzoso e po’ nostalgico, comunicando la gravità di certi momenti senza diventare pesante né pedante.

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Con volti semplici con nasi all’insù, occhi a puntino e un chiaroscuro energico e quasi scarabocchiato, il disegno di Podolec è perlopiù essenziale, salvo poi lasciar spazio qui e lì a ritratti più realistici della città o delle performance sul palco. Il giovane fumettista ha un buon controllo della narrazione e della mimica facciale ma c’è qualche problema con la caratterizzazione di un cast oggettivamente molto ampio.

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La lettura è avvincente e, seppur soggettiva e romanzata, fa da testimonianza preziosa di un’esperienza indubbiamente seminale per la musica in Polonia. Questo ruolo storico-documentaristico è rafforzato da una cinquantina di pagine di “album dei ricordi” che fa seguito al fumetto con foto dei musicisti che hanno suonato nel locale, di Waldek e delle tante persone che l’hanno ristrutturato, gestito ed animato.

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“Fugazi Music Club” è un volume brossurato con alette di 240 pagine in bicromia. È pubblicato da Bao Publishing che lo propone a 19 Euro.

Una versione di questo articolo è stata pubblicata su Panorama.it