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Fotonauts punta i riflettori sulle foto online

Fotonauts si propone come hub definitivo per gestire, pubblicare e condividere le nostre fotografie. Il servizio attinge alle foto su disco e su altri siti di hosting iconografico e le arricchisce con contenuti esterni e interazione tra gli utenti.

di Nicola D’Agostino

Condividi, pubblica e arricchisci il patrimonio iconografico online: è il motto di Fotonauts, lanciato con notevole eco lo scorso novembre alla manifestazione TechCrunch 50, e solo di recente apertosi ad una fetta più ampia di utenti.

Dietro l’iniziativa c’è Jean-Marie Hullot, seminale sviluppatore francese e una delle figure chiave del NeXT e in seguito di Apple. A Hullot si devono sia gli strumenti di sviluppo Interface Builder che programmi quali iCal e iSync.

Abbiamo provato per alcuni giorni Fotonauts e l’impressione è di un servizio originale e dal buon potenziale “sociale” di aggregazione attorno alle foto già online ma a tratti un po’ incerto ed incompleto. La definizione di beta nel titolo non è affatto una formalità, tant’è che qualche crash c’è stato e all’iscrizione si incoraggia l’utente a collaborare segnalando i bug.

 

Fotonauts.app in azione

 

Le funzionalità chiave (a cui abbiamo dedicato una gallery di schermate) di creare album, pubblicarli, aggiornarli, seguire quelli degli altri utenti ci sono tutte come promesso e funzionano discretamente bene. Buona anche l’interazione interna ed esterna: è possibile ad esempio commentare su Flickr da dentro l’applicativo (sia per Windows che Macintosh) di Fotonauts.
Meno felici e immediate sono la geolocalizzazione e la scelta dei contenuti rilevanti da Wikipedia, che sono annidati in “pagine”, sottosezioni degli album.

Lodevole è l’adozione di Creative Commons con un pannello di preferenze in cui scegliere le licenze delle immagini che si pubblicano, ma ci sono diversi aspetti da migliorare qui e lì. L’interfaccia è a tratti un po’ fumosa e sparpagliata e l’importazione dei contenuti dai servizi di fotohosting risulta poco versatile, limitando proprio l’obiettivo a cui Fotonauts punta, dare nuovo o maggiore senso alle nostre immagini online.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it