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Fotocamere: i file di Nikon che escludono Photoshop

Il plug-in “Camera Raw” del software di Adobe non può importare e convertire i file Nef (versione proprietaria del Raw) prodotti dalle macchine della casa giapponese.

di Nicola D’Agostino

Giungono a sorpresa e da una fonte inattesa come Nikon nuovi ostacoli agli sforzi di Adobe di supportare e fare ordine nelle incompatibilità tra i formati di immagine “Raw” usati nelle macchine fotografiche digitali professionali, ma anche in alcuni modelli più costosi per il mercato amatoriale.
Gli ultimi modelli
Negli ultimi modelli D2X e D2H di Nikon infatti i valori del “white balance” (il punto di bianco) sono stati criptati dalla casa giapponese e il produttore di Photoshop non può usarli per un’importazione e conversione completa, fedele e automatizzata delle foto tramite il plug-in “Camera Raw“.

La situazione è stata resa pubblica in 13 {at} 67(.)rb0IeYRtbSK.996186@.3bb9e9e8/1" target="blank">un forum da Thomas Knoll, creatore insieme al fratello John, di Photoshop e oggi responsabile proprio della della gestione dei file Raw nel celebre programma di Adobe. Knoll non solo ha evidenziato come la scelta di Nikon di crittografare le informazioni relative al punto di bianco nei suoi file Nef (versione proprietaria del formato Raw) sia una novità e una scelta arbitraria e senza apparenti ragioni tecniche ma anche che, volendo, i dati potrebbero essere estratti con relativa facilità. Per fare questo Adobe o sviluppatori terzi dovrebbero però violare il sistema di crittografia usato da Nikon e incappare così probabilmente nelle maglie del famigerato Digital Millennium Copyright Act (Dmca) statunitense. Si tratta di un’impasse non da poco che allo stato attuale danneggia gli utenti fotografi e Adobe.

Le implicazioni della scelta di Nikon sui consumatori sono varie. Il primo effetto è quello di imporre una concorrenza sleale, limitando la scelta degli strumenti per la gestione delle immagini Nef e costringendo all’acquisto e all’uso del software Nikon Capture. Quest’ultimo è da molti professionisti considerato meno rapido, versatile e spesso anche inferiore qualitativamente rispetto ai tool prodotti da Adobe, Bibble, Pixmantec ed altri.
E’ vero che oltre al Nef sulle Nikon sono disponibili anche il Tiff e il Jpeg che non presentano limitazioni proprietarie, ma il Nef formato offre caratteristiche che lo rendono una scelta praticamente obbligata per fotografi di professione e chiunque voglia otttenere immagini il più possibili fedeli, complete e non ritoccate in automatico dalle digitali.

La seconda implicazione, più inquietante, è che Nikon crittografando il white balance sembrerebbe voler affermare diritti non su una caratteristica innovativa o su una invenzione ma direttamente sulle foto scattate, mettendo il lucchetto o peggio ancora imponendo allo stato pratico una “tassa” sui dati degli utenti.

Vale comunque ricordare che proprio Adobe approfittò alcuni anni fa del Dmca per difendere i propri interessi e muovere una dura azione legale contro il programmatore russo Dmitry Sklyarov e la Elcomsoft, rei di aver sviluppato un programma che rimuoveva le protezioni dai file Pdf criptati prodotti dalla stessa Adobe.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it