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Firefox: gli utenti di Farmville protestano e Mozilla corre ai ripari

Il nuovo meccanismo di protezione non รจ stato gradito dai tanti utenti del gioco Farmville su Facebook, che hanno richiesto e subito ottenuto una modifica al browser per incrementare la tolleranza verso l’esecuzione di contenuti in Flash.

di Nicola D’Agostino

A distanza di pochi giorni dall’ultimo aggiornamento è stata resa disponibile una nuova versione di Firefox, la 3.6.6 che pone rimedio a un problema inaspettato.

La settimana scorsa, con la release 3.6.4 è stata introdotta – per ora solo su Windows e Linux- un nuova funzione votata a migliorare la stabilità: la protezione dal blocco dovuto a plugin. Nel caso si verifichi un crash o un comportamento anomalo di plugin come Flash, Quicktime o Silverlight, il browser di Mozilla segnala il problema e consente di ricaricare la pagina senza che il resto della navigazione ne risenta.

Il meccanismo aggiunto si è però dimostrato un po’ troppo fiscale e ha causato problemi a diversi utenti del browser open source, in particolare quelli con computer non recenti. Nello specifico i 10 secondi oltre i quali Firefox termina Flash si sono rivelati una soglia troppo bassa per chi usa il servizio di streaming video Hulu e soprattutto il gioco Farmville su Facebook.

È stata proprio l’impossibilità di continuare a usare il popolarissimo gioco che ha portato al rilascio di Firefox la 3.6.6 che corregge il bug. Come? Aumenta a 45 secondi la soglia oltre la quale i plugin vengono considerati in blocco e quindi terminati. Nelle note di rilascio si legge un ringraziamento alle software house, e si cita esplicitamente Zynga, che è la creatrice di Farmville.

Come ha affermato il responsabile dello sviluppo di Mozilla, Mike Shaver, la scelta era obbligata: ci si è trovati di fronte “a una grave regressione nell’esperienza d’uso per un numero significativo di utenti di un’attività estremamente popolare”. Lasciare la situazione com’era -aggiungiamo noi- avrebbe incoraggiato tanti dei “fattori virtuali” su Facebook a adottare un browser diverso, con il risultato probabile di penalizzare le percentuali di mercato faticosamente conquistate.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it