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L’erotismo di Roberto Baldazzini su Patreon, un anno dopo

Un anno fa mi (e vi) chiedevo: “C’è posto anche per l’erotismo sulle piattaforme di #crowdfunding?”
È giunto il momento di fare un primo bilancio e raccontare alcune delle lezioni apprese nella gestione di un progetto del genere su Patreon.

Nel marzo 2019, presentando la pagina di Roberto Baldazzini su Patreon, elencavo

tre sfide, che sottintendono questioni più ampie sull’innovazione, la sostenibilità e la tolleranza dell’espressione artistica e creativa su Internet.

Per quanto riguarda la prima questione, sì, è sicuramente possibile rendere disponibile ed accessibile, e a costi molto contenuti un catalogo corposo di materiale edito e inedito. Non è però un’operazione facile o immediata: oltre al lavoro preliminare (burocrazia, personalizzazione della pagina, promozione) bisogna anche procedere a digitalizzare, convertire ed adattare il materiale, cosa che costa tempo ed energia, in particolare se parliamo di una produzione che copre quattro decenni di pubblicazioni per testate, editori e paesi diversi.

Contemporaneamente, nel programmare e pubblicare, bisogna dosare di volta in volta l’edito e l’inedito, le cose di maggiore attrattiva e quelle più particolari, cercando di soddisfare al contempo i sostenitori che possono aver scelto livelli e prezzi di fruizione diversi, o avere lingue diverse. Nel caso di Roberto Baldazzini questo vuol dire un pubblico che parla, o meglio che legge italiano, francese oppure inglese (o una combinazione di queste lingue) ed è suddiviso in due livelli di “ricompense”: chi vuole vedere solo illustrazioni e immagini singole e chi invece desidera anche i fumetti. Tanti fumetti.

Sono indispensabili anzitutto un piano di massima e un calendario editoriale, sempre aggiornati e all’insegna della varietà.
Un esempio è la recente aggiunta della ripubblicazione della serie “Ginger & Rogers”: per stile e formato (breve), arricchisce e controbilancia un’offerta fumettistica che da un po’ si basava solo su un lungo inedito del personaggio di Beba.

Un’altra cosa fondamentale è tenere costantemente d’occhio il feedback che (purtroppo non sempre) arriva dai “patroni”. E questo sia quando apprezzano i contenuti, sia quando esprimono i loro desideri, che quando – sì, può succedere – smettono di sostenere l’iniziativa.

In quanto alla sostenibilità di un’offerta mensile di disegni e fumetti, la risposta è che per ora, nel 2020, un pubblico italiano non c’è, o perlomeno non è ancora sufficiente a giustificare il lavoro necessario. Di contro, rivolgendosi a un pubblico internazionale, o anche solo anglofono, le possibilità salgono. Questo a patto di scegliere un settore, genere o tematica insoddisfatta dal mercato tradizionale e di insistere e far crescere il proprio pubblico, anche analizzare, capire e correggere gli sbagli fatti, mese per mese, un sostenitore alla volta.

Infine: sì, le piattaforme di crowdfunding nordamericane sono pronte ad accogliere anche contenuti erotici, o più esattamente Patreon pare esserlo, ma solo con molti limiti e caveat. L’approccio è quello di imporre numerosi paletti e in particolare di nascondere il più possibile l’erotismo al pubblico, con il risultato di impedire la scoperta da parte di nuovi lettori e di ostacolare anche la promozione, che rimarrà sempre tra il detto e il non detto, tra il mostrato e il censurato…