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E se provassimo a inventare un’altra email?

Idee nuove per usare in modo nuovo (e più efficace) la posta elettronica. Tra ricerca e pratica ecco i possibili futuri della comunicazione elettronica.

di Nicola D’Agostino

Da dieci anni il nostro modo di leggere  le email è immutato e questa stasi ora mostra tutti i suoi difetti, visto che si fatica sempre più a districarsi nella quantità di messaggi, risposte e controrisposte che intasano le nostre caselle di posta elettronica.
Quel che ci servirebbe è dunque un modo nuovo di gestire la posta elettronica. E qualcosa di nuovo in giro in effetti si vede. Pare infatti che in alcuni laboratori di ricerca stiano lavorando all’email del futuro. Progetti che ci racconta in un post nel suo interessante blog, Gabor Cselle, studente svizzero di origine ungherese.

Insomma, siamo ancora legati a una lettura e gestione delle email secondo la rigida divisione in tre parti dello schermo: una zona per le cartelle, una per il contenuto con la lista mittente/oggetto e una che mostra il contenuto del messaggio. La divisione tipica di Outlook e c’è il rischio che rimanga quella dominante per un bel po’ dato che verrà riproposta così com’è nella versione 2007 del client di Microsoft. Questa divisione purtroppo si è mostrata inadeguata nell’aiutarci a fronteggiare la mole di messaggi che riceviamo giornalmente.
Tre sono i filoni di ricerca.

Il primo approccio è quello della gestione della posta basandosi su compiti da sbrigare, idea sviluppata presso lo storico centro di ricerca PARC della Xerox. Il risultato è TaskMaster, software che raggruppa ed associa i messaggi (ma anche allegati e link) evidenziando le scadenze, mostrando barre di progressione e offrendo varie funzioni per comunicare e gestire i compiti.

Il secondo approccio è quello dell’assegnazione di priorità ai messaggi ricevuti. La strada intrapresa da Lotus, con Bifrost, e a cui punta anche l’esperimento di Snarf targato Microsoft. L’idea qui è di differenziare le email mutuando alcuni concetti dal social networking, ad esempio creando categorie di utenti etichettati a seconda dell’importanza.

Sempre le relazioni tra mittenti ma anche quelle tra i vari messaggi sono invece al centro del terzo modo in cui far fronte alle esigenze comunicative odierne: un interessante software sperimentale di IBM, ReMail, che ripensa radicalmente in vari punti l’email. Tra gli aspetti più interessanti di ReMail c’è il mostrare i rapporti tra i messaggi di un thread, che va oltre al semplice raggruppamento ed evidenzia le singole sottodiscussioni con il vantaggio aggiuntivo di risparmiare spazio utile sullo schermo. Altra finezza è la visualizzazione della rubrica in gruppi in base al  dominio Internet dell’indirizzo e con colori diversi a seconda del lasso di tempo dall’ultimo scambio. 

In sordina, comunque, alcune delle idee citate stanno facendo capolino nei client email attuali. Outlook e Mail di Apple implementano alcuni dei raggruppamenti di ReMail e altrettanto promettenti sono le label di Gmail, che guadagna ulteriori punti per la sua integrazione trasparente con l’instant messaging.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it