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E-mail e file passeranno alla storia?

Posta elettronica e documenti digitali fanno il loro esordio alla British Library: un segno dei tempi che cambiano. E della apertura e lungimiranza dei curatori.

di Nicola D’Agostino

È una progressione naturale” secondo Jeremy John, curatore della sezione dei “manoscritti digitali” della British Library. “Le email sono simili alle conversazioni telefoniche” e c’è “l’opportunità di fissare gli scambi di informazioni” nella tecnologia attuale, scambi di cui gli autori spesso non comprendono la rilevanza.
Per questo motivo la biblioteca più famosa al mondo ha deciso di conservare per il futuro non solo materiali cartacei ma di aggiungere al suo archivio storico anche messaggi elettronici ed altri dati digitali, che faranno compagnia a opere quali la bibbia di Gutenberg o gli appunti di Lennon e McCartney.

Tra i documenti già acquisiti ed inseriti ci sono i messaggi dello scomparso poeta britannico Ted Hughes e la British Library spera di poter includere gli scambi epistolari del fisico Stephen Hawking e della scrittrice J. K. Rowling. Alcuni autori hanno già fatto dono delle loro raccolte epistolari digitali ma hanno chiesto l’anonimità sino alla propria morte per evitare di danneggiare i corrispondenti coinvolti.

“Dobbiamo imparare ad avere rispetto per i vecchi floppy disk così come facciamo già per i fragilissimi manoscritti”. per questo motivo tutti i contenuti digitali sono preservati sia nei loro supporti originari, in una stanza a temperatura controllata con schermature metalliche, che in numerose copie aggiuntive su CD-Rom. Parte dei dati è inoltre già disponibile per la consultazione su un computer posto in una delle sale di lettura, che verrà prossimamente messo in rete. La biblioteca ha inoltre rivolto un appello a chi possiede hardware e lettori datati tra il 1960 e il 1980 che potrebbero essere utili per gestire i dati digitali che sta catalogando.

Anche se i curatori non prevedono un passaggio in toto al digitale, almeno sulla breve distanza, l’interesse per pubblicazioni come quelle scientifiche, ormai disponibili solo in forma elettronica è alto e non si esclude che dopo l’e-mail, un po più in là possa essere la volta dell’Instant Messaging.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it