Downloadblog – WOFF: il futuro dei font sul web secondo Mozilla, Microsoft, Opera e Google
Opera, Microsoft e Google: in pochi giorni il formato Web Open Font Format (WOFF) sembra aver fatto l’en plein di adesioni e si avvia a diventare uno standard per la tipografia online dopo anni di incertezze e soluzioni provvisorie.
di Nicola D’Agostino
Opera, Microsoft e Google: in pochi giorni il formato Web Open Font Format (WOFF) sembra aver fatto l’en plein di adesioni e si avvia a diventare uno standard per la tipografia online dopo anni di incertezze e soluzioni provvisorie.
Ma facciamo un passo indietro: il WOFF è essenzialmente un guscio che racchiude, compressi, font TrueType, OpenType o Open Font.
Sino a pochi giorni fa l’alfiere del formato era Mozilla, che ha introdotto le specifiche lo scorso anno, a settembre, annunciando poco dopo di volerlo adottare nel suo browser per i vantaggi che porta rispetto alle altre soluzioni (in primis il risparmio di spazio e la presenza di informazioni sul font).
Così è stato e il WOFF ha fatto il suo esordio in Firefox a gennaio, con la versione 3.6 del browser.
Un primo segnale da parte di Microsoft è arrivato già durante la manifestazione autunnale Typ09 ma il 23 aprile sul blog ufficiale di Internet Explorer è arrivata la conferma che l’azienda di Redmond è fortemente interessata a contribuire alla crescita e diffusione del formato quale standard.
All’inizio di questo mese, infatti, Mozilla ha proposto il WOFF come standard al W3C che sta esaminando la richiesta: una richiesta che oltre alle firme di Mozilla e Microsoft reca anche quella di Opera.
Tre giorni fa si è aggiunto anche Google. Come segnalato da Cnet News sull’issue tracker di Chromium la voce sul supporto a WOFF è stata aggiornata da Adam Langley, che lavora per Google e ha comunicato che l’azienda intende implementare il formato nel browser.
Non è ancora chiaro quanto tempo ci vorrà per raggiungere l’obiettivo ma è probabile che del lavoro di Chromium godrà i frutti anche il Safari di Apple.
Come viene fatto notare in un commento su Cnet Safari, che con Chromium e Chrome condivide il motore di rendering WebKit, ha manifestato l’intenzione di aggiungere WOFF già alcuni mesi fa ma ha etichettato l’obiettivo come secondario e sinora nessuno sviluppatore se ne era fatto carico. Ora, grazie all’interessamento di Google, la situazione potrebbe cambiare in meglio, risultando in uno scenario sorprendentemente omogeneo e coeso per il futuro della tipografia sul web.
Immagine tratta dal sito BrowserChoice.eu