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Discoteca da tasca

Spaziosi (fino a 40 GByte), democratici (c’è anche la versione per Windows), eleganti (design che vince non si cambia), versatili (sei formati compatibili), costosi (ahi). Ma i nuovi iPod non servono solo per ascoltare musica.

di Nicola D’Agostino

La nuova linea degli iPod, presentata lo scorso 8 settembre, ha innalzato ulteriormente la capacità dei già notevoli riproduttori digitali di Apple.

Gli iPod sono stati lanciati per la prima volta nell’ottobre del 2001 con un modello da 5 GByte e sono attualmente i player Mp3 più diffusi negli Stati Uniti e in Giappone, dove detengono una quota di mercato del 42 per cento. Dal luglio del 2002 gli iPod sono disponibili anche per la piattaforma Windows, rafforzando in questo modo sia le vendite (due terzi del totale) che la strategia di attirare nuovi utenti verso l’acquisto di computer Macintosh.

I nuovi modelli, che hanno anche subito un ribasso di prezzo, sono ora disponibili in tre configurazioni, da 10, 20 e 40 GByte, alla cifra di 349, 449 e 549 euro rispettivamente. Immutato il design, che è quello della terza generazione, con l’aggiunta di quattro tasti tra la rotella centrale e il display Lcd da 2 pollici, mentre è leggermente aumentato lo spessore per i modello più grande (18,7 mm contro i 15, 7 mm dei primi due) e diminuita di poco la durata della batteria, che è comunque di 8 ore (carica completa in 3 ore e dell‘80 per cento in un’ora).

I formati di ascolto supportati sono Mp3 (da 32 a 320 kbps), Mp3 Vbr (Variable Bit Rate), Wav, Audible (usato per servizi di testi convertiti in audio oltreoceano) e, per il solo Macintosh, Aiff e il recente codec Aac.
Ricordiamo che l’iPod non è solo un riproduttore ma può essere usato anche come disco fisso portatile (come fa Will Gilbert, ricercatore statunitense che ci trasporta i dati delle ricerche sul Dna). Inoltre svolge parzialmente anche funzione di Pda, consentendo di gestire contatti, calendari e attività (tutti sincronizzabili con i programmi per Mac OS X) e include anche tre giochi.

La dotazione di accessori (ovviamente più ricca sui modelli da 20 e 40 GByte) include auricolari, alimentatore, telecomando via cavo, custodia con gancio per il trasporto, cavi e adattatori vari più l’iPod dock, che (oltre alla sincronizzazione e la ricarica via Firewire) offre un’ulteriore uscita audio, per collegare altoparlanti alimentati o impianti stereo.

La versione Macintosh dell’iPod fa uso della porta Firewire (inclusa su tutti i Mac recenti) e richiede Mac OS X v10.1.5 o successivo; il software per la gestione è iTunes 4 (allegato su Cd). La versione per Windows può essere invece adoperata via Usb 2.0 oppure via Firewire tramite schede “certificate”. A livello di sistema operativo si richiede Windows Me, 2000 oppure XP> Home o Professional mentre per la gestione dei brani e delle playlist il Cd include Musicmatch Jukebox Plus 7.5.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it