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Con Garage Band è tutta un’altra (i)Life

Apple colpisce ancora una volta nel segno con il rinnovato pacchetto in versione 04: programmi per l’utenza casalinga (e non solo) e con il pallino della musica.

di Nicola D’Agostino

iLife 04 – la creatività alla portata di tutti secondo la Mela

Presentato in anteprima al Macworld di inizio gennaio a San Francisco, la nuova versione del pacchetto Ilife di Apple reca il numero “04” sia ad indicare l’anno in cui è stato rilasciato sia le versioni dei software contenuti.

Se poche sono state le modifiche al già lodato e diffuso iTunes, netti miglioramenti sono stati apportati al programma di montaggio video Imovie, a quello di authoring Idvd e sopratutto al gestore di immagini iPhoto (che conta già un imitatore dichiarato in ambito Windows, Picasa). In Idvd è stato aumentato il tempo massimo di durata dei progetti e, dando ascolto alle esigenze di molti utenti, è possibile ora l’installazione e la creazione anche su Mac che non hanno il Superdrive, il masterizzatore Dvd.

Molta attenzione anche ad iPhoto che dalla precedente versione 2 salta direttamente alla 4, e si presenta decisamente più veloce e più capace di gestire gli archivi di foto e immagini degli utenti: la reattività del software è enormemente migliorata come la capacità, fino a 25 mila file.
Disponibile inoltre dal 19 marzo anche in Italia il servizio di stampe, grazie a cui gli utenti nostrani possono ordinare online con pochi click stampe professionali e libri con una rilegatura di alta qualità di qualsiasi raccolta fotografica di iPhoto.

I programmi di iLife 04 sono stati oggetto anche di un tour promozionale dall’inizio di febbraio sino alla metà di marzo che ha toccato alcune tre le maggiori città italiane e si confermano strumenti potenti e semplici.
Semplici non vuol dire necessariamente limitati, come dimostra la presentazione al festival cinematografico indipendente di Sundance del film meno caro della storia, realizzato con Imovie o l’adozione proficua di questo in microproduzioni da parte di Giulio Questi, uno dei registi storici del cinema italiano.

Ancora più spinta l’interoperabilità e la condivisione, con la possibilità di creare playlist musicali in iTunes da usare nei filmati in lavorazione in Imovie o nelle presentazioni di Iphoto; di condividere musica e immagini ma anche di pubblicare e trasmettere facilmente on-line (in congiunzione con il servizio .mac) e su palmari e cellulari, possibilità sfoggiata durante la conferenza stampa di Apple Italia a Milano. Piccolo neo è purtroppo quello relativo ad Ilife e alla versione server di Os X: si tratta di una combinazione oggettivamente improbabile ma il programma rifiuta di installarsi a meno di intervenire con una piccola modifica.

Le novità e i punti di forza di iLife 04 non terminano però qui.
Abbiamo lasciato sinora fuori dal discorso la new entry del pacchetto, il programma di creazione musicale Garage Band, la cui introduzione è stata paragonata a quella del Desktop publishing 20 anni fa, sempre per mano di Apple.

Garage Band, la cui prima versione ha suscitato l’entusiasmo di moltissimi utenti, tra cui molti giornalisti e recensori e anche di Mike Pinkerton, sviluppatore del browser Camino permette a musicisti e non, di registrare e assemblare brani, integrando in un unico software input midi e audio, mixer multitraccia, effettistica e amplificatori virtuali, manipolazione di loop e altro ancora.

A chi obietta che prodotti simili esistono da tempo non possiamo che dare ragione: Garage Band non inventa nulla che non sia già disponibile in software come Acid o in Ableton Live o ancora in Logic e Soundtrack di Apple stessa.

Quelle nominate sono però soluzioni professionali per addetti e sopratutto con un costo non indifferente. Garage Band, che pure ha il suo punto debole maggiore nella necessità di un computer ben dotato per poter girare (ben più delle ottimistiche specifiche dichiarate da Apple) offre molte delle funzioni fondamentali dei software succitati in un unica offerta, semplice, efficace e divertente, pensata per l’utente non tecnico e già inserita come parte del pacchetto iLife 04, incluso in ogni nuovo Macintosh oppure al costo decisamente abbordabile di 49 Euro.

È probabilmente questa combinazione di scelta commerciale “verso il basso” dietro al boom di Garage Band in questi due mesi. Oltre a David Pogue, noto autore di manuali che ha sfornato a tempo di record una guida ad Ilife 04 per l’editore O’Reilly, sono nate utility come Dent du Midi o Midi Master e GB Import, parte del pacchetto GRBand Assistant. Disponibili anche numerose collezioni gratuite di loop e sample: tra queste Bitshift Audio, Drums on Demand, Access Music e Blair Loop Project del batterista e percussionista di Lou Reed e Tom Waits Michael Blair.

Ancora più eloquente è la nascita di un intero ecosistema di comunità e siti attorno al programma.
Mac Idol offre link per loop e partiture per chitarra a scopo didattico, MacBand incoraggia alla condivisione di brani e loop mentre MacJukebox e iCompostions e MacJams.com sono dedicate esclusivamente allo showcase di produzioni realizzate con Garage Band. Non mancano infine i forum di discussione, tra cui quello ufficiale di Apple e gruppi di utenti del programma sono comparsi anche su noti servizi di social network come Orkut e Tribe.

Si ringrazia Carlo Paris per la collaborazione

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it