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Con Chrome 16 arriva la sincronizzazione multiutente

La nuova versione stabile del browser di Google fa un altro passo in avanti verso un ambiente di navigazione sempre aggiornato e produttivo: per qualsiasi utente utilizzi il computer.

di Nicola D’Agostino

La nuova versione stabile del browser di Google fa un altro passo in avanti verso un ambiente di navigazione sempre aggiornato e produttivo: per qualsiasi utente utilizzi il computer

Bookmark, estensioni e webapp sempre sincronizzati, ma ben distinti da quelli degli altri utenti di Chrome sullo stesso computer: è la novità principale dell’ultimo aggiornamente del canale stabile del browser, che passa così alla versione 16

La sincronizzazione automatica e multipiattaforma dei dati personali in Chrome non è una novità, ma l’aggiunta, presente già da novembre su Chrome Beta, punta a offrire una “esperienza d’uso personale su tutti i dispositivi” (corsivi del sottoscritto), come annuncia il post sul blog ufficiale del browser.
In altre parole: ora è possibile avere configurati più utenti contemporaneamente, ognuno con le sue impostazioni di Chrome, mentre in passato era necessario fare “uno alla volta”, con logout e login o peggio, un miscuglio di preferiti, estensioni e quant’altro.

Per impostare gli utenti basta andare nelle Opzioni (che se siete su Mac si chiamano Preferenze), scegliere “Impostazioni personali” e nella sezione “Utenti” utilizzare il pulsante “Aggiungi nuovo utente”. In alto, vicino ai tab comparirà un’icona a forma di testa (ma personalizzabile) da cui si può passare da un utente all’altro (e ognuno si può legare a un account Google).

Attenzione però alla privacy: l’azienda di Mountain View avverte che la multiutenza non è pensata per tenere nascosti indirizzi e impostazioni, ma alla facilità e produttività e anzi rende fin troppo facile passare da un’identità all’altra. Chi desidera tenere le proprie attività sul web al riparo da occhi indiscreti farà bene a utilizzare Chrome su un account separato di Windows, Mac OS X o Linux.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it