Comicsblog – Marvelman/Miracleman: di chi sono davvero i diritti?
Dopo un sonno editoriale di più di quindici anni sta per tornare un personaggio acclamato e controverso, anche sul versante dei diritti editoriali.
di Nicola D’Agostino
Un mese fa la Marvel ha annunciato una serie di iniziative editoriali per un personaggio non pubblicato o ristampato da ormai quasi diciassette anni.
È infatti dall’agosto 1993 che Miracleman o meglio Marvelman “riposa” in un limbo per il fallimento della Eclipse ma soprattutto per una contorta vicenda di copyright: così contorta che anche ora che ufficialmente i diritti sono in mano ad un unico soggetto rimangono alcuni dubbi.
La versione ufficiale è che la Marvel, nell’estate del 2009, ha rilevato i diritti del supereroe dal suo creatore e “packager”, l’autore inglese Mick Anglo.
Questo le permette di immettere sul mercato nuove storie come di ristampare quelle del passato, che si tratti dei racconti degli anni ’50 e ’60 di Anglo o quelli per cui Marvelman/Miracleman è oggi conosciuto e tenuto in alta considerazione e che portano la firma di Alan Moore e in seguito di Neil Gaiman.
C’è però un dato degno di nota: la Marvel non ha iniziato subito a pubblicare materiale del personaggio ma ha lasciato trascorrere un lasso di tempo considerevole dopo l’annuncio, ben otto mesi. Non escluderei che si sia voluto attendere e controbattere alle eventuali reazioni o iniziative legali di altri presunti aventi diritto.
Uno di questi poteva essere Todd McFarlane, fondatore della Image e creatore di Spawn, che negli anni scorsi ha condotto una lunga battaglia legale con Neil Gaiman per il possesso del personaggio.
Nel 1996 McFarlane ha acquistato tutti i beni della Eclipse dopo che questa era fallita. Nel pacchetto era incluso Miracleman, di cui la Eclipse era stato l’editore dal 1985 al 1993 su licenza della britannica Quality Communications.
McFarlane inoltre aveva cercato di rafforzare la sua posizione registrando il trademark di due loghi di Miracleman.
Un altro avente diritto poteva essere la Quality stessa, che nella figura di Derek “Dez” Skinn, ha rilanciato Marvelman nel 1982 sulla testata Warrior, affidandolo a Alan Moore.
Come si è però scoperto in seguito -nonostante le dichiarazioni dell’epoca- la Quality non ha mai avuto in mano nulla se non un placito di Anglo ed ha operato sostanzialmente come un editore pirata. Di conseguenza sono pirata e illegali tutti gli sfruttamenti derivati, sia i fumetti con il marchio Eclipse che le iniziative di McFarlane (che ha fatto comparire il personaggio in qualche vignetta e ne ha prodotto statuine e pupazzi).
Tra le varie giustificazioni addotte da Dez Skinn per il ripescaggio c’è la tesi che Marvelman (poi cambiato in Miracleman per le proteste della Marvel) fosse di proprietà di un editore inglese fallito e che era possibile rilevare i diritti in un’asta fallimentare. Qui ariviamo al nocciolo del problema e alla citata cautela della Marvel.
Marvelman è una copia britannica di un personaggio americano, Captain Marvel (noto anche come Shazam), copia creata quando non fu più possibile ristampare l’originale. L’originale era edito nel Regno Unito dalla “L. Miller & Son, Ltd.” che nel 1954 commissionò all’autore Mick Anglo un equivalente per continuare le pubblicazioni. Mick Anglo, che gestiva un gruppo di collaboratori (scrittori e disegnatori), svolse il ruolo di ideatore e confezionatore del nuovo personaggio ma non è chiaro in che rapporti fosse con la Miller & Son.
L’accordo tra la Marvel ed Anglo si basa sull’affermazione che Marvelman fosse di proprietà di Anglo e sia stato dato solo in licenza a Miller & Son.
Anglo ha sempre sostenuto questa posizione: non solo ha ristampato in proprio con altro nome i fumetti ma pare che alcune tavole dell’epoca riportino la dicitura “© Mick Anglo”.
D’altro canto è bene ricordare che per decenni la pratica comune nell’editoria fumettistica è stata quella del “work for hire” e sembra improbabile che anche il lavoro di Anglo e del suo staff non rientrasse in questa categoria. A rendere poco chiari gli effettivi rapporti tra autore e editore c’è che Anglo smise di collaborare con la Miller & Son alla fine degli anni ’50 ma i fumetti di Marvelman continuarono ad uscire sino al 1963 anche se solo come ristampe.
Arriviamo così all’ultima questione ancora aperta, quella del fallimento della L. Miller & Son.
La versione ufficiale è che nel 1966, dopo aver cessato le pubblicazioni, dichiarò il fallimento e che le sue lastre di stampa vennero acquistate da altri che ristamparono anche Marvelman. Quest’ultimo dato però è smentito da alcune ricerche fatte dall’esperto di copyright Nicola Battista.
Ciliegina finale è un altro dato interessante scovato e riportato da Battista. Esiste una società chiamata “L.Miller & Sons” che è stata dissolta nel 1990 e i cui beni sono ora di proprietà della Corona Britannica.
Viene davvero da chiedersi: di chi sono davvero i diritti di Marvelman/Miracleman?