Comicsblog – L’impero dei morti viventi – Intervista a Davide Fabbri
Il fumetto steampunk della WildStorm, appena pubblicato nel nostro paese, vede alle matite un italiano, Davide Fabbri, da anni apprezzato illustratore per il mercato statunitense. Ecco un’intervista esclusiva in cui Fabbri ci parla del suo lavoro sull’opera.
di Nicola D’Agostino
Il disegnatore italiano Davide Fabbri è da anni collaboratore di case editrici statunitensi come la Dark Horse e ha legato il suo nome e il suo tratto perlopiù a saghe fantascientifiche come quella di Star Wars (Guerre Stellari).
Qualche giorno fa la Magic Press ha pubblicato in Italia un fumetto realizzato per la WildStorm/DC, il volume “L’impero dei morti viventi: Sherlock Holmes Vs zombi!”, in cui Fabbri è alle prese con atmosfere steampunk e una trama che vede Sherlock Holmes e il fido Watson combattere contro orde di non morti nella Londra vittoriana.
Ho contattato il disegnatore per fargli qualche domanda sull’opera e sui suoi disegni. Ecco le sue risposte, inviate poco prima di partire alla volta della manifestazione fumettistica Comic-Con.
Ian Edginton è un veterano del comicdom britannico e noto per la sua vena steampunk. Come siete entrati in contatto?
E’ successo tutto grazie al lavoro del mio attuale editor (allora WildStorm, ora DC) Ben Abernathy. È stato lui a propormi la prima miniserie di “Victorian Undead” [titolo originale di “L’impero dei morti viventi”, nda] che Ian stava scrivendo. Avevo collaborato con Ben, inconsapevolmente, ai tempi di “Starship Troopers” alla Dark Horse nel lontano 1998, dove lui era assistente editor di Dave Land, così come un paio di volte ho sfiorato il lavoro di Edginton sempre alla Dark Horse sia per Xena che per “Il pianeta delle scimmie”, e li ho ritrovati entrambi alla WildStorm dieci anni dopo.
Comunque prima di iniziare il lavoro vero e proprio, ci siamo incontrati alla Comic-Con di San Diego nell’estate del 2009.
Com’è stato collaborare con Edginton? Hai ricevuto direttive precise o avete sviluppato insieme personaggi e ambientazioni?
Durante la convention abbiamo parlato dei vari aspetti riguardo ad atmosfere e personaggi ,che in parte avevo gia visualizzato. Ma in linea di massima tutti i nostri rapporti di lavoro venivano e vengono mediati da Ben.
Una volta approvata la sceneggiatura, di solito, lo scrittore si trova a lavorare su altri progetti e difficilmente torna sul suo lavoro. Ci siamo sentiti direttamente un paio di volte solo in merito a particolari che potevano apparire nei dialoghi come ad esempio una linea della metropolitana in costruzione nella Londra del 1898 che in origine era sbagliata o altri particolari del genere. Per tutto il resto, nel caso ci fossero vignette da aggiungere per migliorare la fluidità della narrazione o modifiche sull’impostazione delle tavole, io facevo lo storyboard che sottoponevo a Ben e di conseguenza a Ian.
So che hai un team di collaboratori. Per “Victorian Undead”/”L’impero dei morti viventi” ti sei occupato tu anche dell’inchiostrazione? Nei credits leggo “art by Davide Fabbri”.
Diciamo che sono amici con cui lavoro e che di solito sono sotto contratto come lo sono io. La comodità di riuscire a mantenere qui in Italia una produzione destinata al mercato americano o francese che va dalle matite alle chine e a volte al colore, ti consente una maggiore elasticità nelle consegne e questo ha innegabili vantaggi.
Durante il periodo Dark Horse, Christian Dalla Vecchia ha inchiostrato tutta la nostra produzione su Star Wars, mentre Domenico Neziti ha lavorato sui colori dell’ultima serie di Star Wars Empire e sulle tavole di Dust (Image).
Per “L’impero dei morti viventi” ho utilizzato una tecnica diversa ,la stessa usata per le tavole di Brothers in Arms (Dynamite Entertainment) ovvero matite in linea chiara con contorni a china e clean-up digitale per ripulire tratti e imperfezioni. Le tavole di Holmes hanno anche diversi interventi a mezza tinta per facilitare il lavoro della colorista Carrie Strachan.
Per la pubblicazione in Italia sei stato interpellato in qualche modo dalla WildStorm e/o dalla Magic Press?
Generalmente le case editrici cedono i diritti per le diverse edizioni di un libro senza porsi il problema di avvertire l’autore a meno che non venda milioni di copie. Quello che segue le vendite all’estero è un dipartimento della casa edirice che raramente entra in contatto con gli artisti. In questo caso sapevo della pubblicazione per via dell’annuncio sulle varie anteprime, poi l’assorbimento della WildStorm da parte della DC Comics ha costretto la Magic Press a un rinvio che ora è terminato: ho parlato con Pasquale Ruggiero giusto un paio di settimane fa e mi ha assicurato che il libro era gia in distribuzione nelle librerie, e il giorno dopo l’ho trovato in negozio.
Insieme a Edginton hai prodotto anche una seconda serie di “Victorian Undead”, intitolata “Sherlock Holmes vs. Dracula”. Cosa ci puoi dire?
La storia è ambientata due anni dopo gli eventi della prima miniserie… e inizia con l’arrivo del Demeter sulle coste inglesi di Whitby in una notte buia e tempestosa, e come potrai immaginare, porta i nostri eroi a combattere il vampiro più famoso di tutti i tempi mentre trama contro la Casa Reale d’Inghilterra. Ma cosa interessante è che parte della caccia al vampiro sarà condotta con alleati che arrivano dritti dritti dal Dracula di Bram Stoker…
Dal punto di vista tecnico, ho usato più nero rispetto alla serie precedente per ovvi motivi, ma per via dei vari ritardi accumulati sulla tabella di marcia (il fatto di fare matite, chine parziali e clean-up non ha aiutato), l’editor ha pensato di alleggerirmi la pressione delegando alcune tavole del terzo e quarto episodio a un altro disegnatore. La cosa non mi ha soddisfatto del tutto, quindi ho insistito per disegnare interamente il quinto episodio, che ho terminato nei tempi grazie all’aiuto disinteressato di Christian Dalla Vecchia che ha fatto il clean-up sulle ultime tavole.
Sai se la Magic Press intende pubblicarla?
Sempre due settimane fa, quando ci siamo sentiti al telefono io e Pasquale Ruggiero, ho fatto questa domanda e lui mi ha confermato che faranno anche il secondo libro e che dovrebbe uscire fra la fine di ottobre e novembre, circa un mese dopo l’uscita del volume in America.
A cosa stai lavorando in questo periodo?
Negli ultimi tre anni la Delcourt ha pubblicato tutta la mia produzione Star Wars sul mercato francese e vedendo come organizzano sessioni di firme e promozioni per le librerie di Francia e Belgio, ho potuto apprezzare la professionalità con cui affrontano la cosa.
Le circostanze mi hanno consentito di ritagliare un po’ di tempo per affrontare un vero e proprio tomo alla francese e una piccola casa editrice d’oltralpe e Michael Le Galli, lo sceneggiatore, mi hanno dato la possibilità di farlo. Il libro è parte integrante di un progetto più ampio del quale non posso parlare in maniera più approfondita e che vedrà la luce la prossima estate.
Da fine settembre poi, dovrei essere di nuovo al lavoro con la DC per una nuova miniserie, spero di saperne di più dopo il Comic-Con di San Diego…
Nota: le immagini sono © WildStorm, DC Comics, Magic Press, Davide Fabbri e dei rispettivi detentori.
Articolo originariamente pubblicato su Comicsblog.it