Comicsblog – La Dottrina – Intervista a Carmine di Giandomenico
A otto anni dal primo capitolo, la distopia a fumetti de La Dottrina è arrivata alla sua conclusione: ne parliamo con il disegnatore.
di Nicola D’Agostino
Permeato da atmosfere orwelliane, La Dottrina è un fumetto ideato da Alessandro Bilotta e Carmine Di Giandomenico e lanciato nel lontano 2002 dalla Magic Press in collaborazione con il Gruppo Saldatori.
La Dottrina narra di una società repressa e comandata da un misterioso capo detto il Nocchiere a cui si oppone una altrettanto misteriosa figura mascherata ribelle, La Smorfia. Ma questa è solo parte della storia, che si svolge per volontà degli autori su più piani: narrativi, temporali e artistici. Più che a dipanare una trama l’opera punta a comporre un quadro avvincente quanto opprimente che mette in discussione concetti come l’amore, la libertà, l’immaginazione e la realtà stessa.
Interrotta per diversi anni, questa cronaca a fumetti di una distopia è finalmente giunta a termine con il quarto e ultimo numero. Ho contattato il disegnatore, Carmine Di Giandomenico, ormai stella di prima grandezza del panorama italiano e internazionale, per parlare un po’ della vita editoriale de La Dottrina e di come si rapporta all’opera.
Qual è stata l’accoglienza di addetti e lettori a questo quarto volume?
Al momento a parte qualche commento ricevuto per email da lettori, dagli addetti ancora nessuna notizia, ma credo che la cosa più importante è che i lettori, che hanno atteso a lungo il 4° volume, siano soddisfatti.
È davvero importante capire tutto? Tu e Alessandro Bilotta cosa sperate di aver lasciato al lettore dopo la lettura de La Dottrina
Non so se per un lettore sia importante capire tutto, ma credo che alla fine possano rimanere delle forti sensazioni.
Io e Alessandro quando abbiamo iniziato questo lungo viaggio Dottrinesco volevamo raccontare sì una storia di fantascienza all’italiana, con rimandi alla corrente artistica futurista e con una formula di linguaggio diversa dal normale, ma con una conservazione classica della struttura della pagina.
Il nostro primo intento era quello di far arrivare al lettore il senso di abbandono dei personaggi.
Cosa può scaturire da un mondo in cui esiste il peccato di immaginazione? Che sentimenti si possono covare o possono nascere in chi vive un mondo dittatoriale come quello della Dottrina? Cosa si inizia a conoscere per la prima volta?
Più che una storia di fantascienza [La Dottrina] è la storia dei personaggi che vivono un tipo di fantascienza. Poi sta al lettore far sue sensazioni, messaggi o indizi lasciati durante la storia.
Il primo volume è uscito nel novembre del 2002. Il quarto ha la data di marzo 2010. Quanto è stato ripensato o cambiato durante la realizzazione?
Un tempo così dilatato nella realizzazione ci ha permesso di maturare sia nel disegno che nella sceneggiatura e arrivati al 4° volume, trovo un enorme crescendo rispetto al primo.
Penso che questa dilatazione abbia fatto bene alla Dottrina.
Si è mai parlato di interrompere la pubblicazione?
No, assolutamente, mai pensato, soprattutto per rispetto alle persone che hanno creduto nel progetto, come Andrea Ciccarelli, Pasquale Ruggiero e Alessio Danesi che ci hanno seguito e aspettato.
Certo, ci sono state difficoltà: Alessandro ha iniziato a lavorare per la Bonelli e io per la Marvel e abbiamo dovuto coordinarci e riassemblare la scaletta. Una volta risolta la cosa eccoci di nuovo assieme, ed ecco la Dottrina.
E in questi otto anni e passa quanto sei cambiato come artista e autore di fumetti?
In questi otto anni sono cambiato? Oddio, vedendo il mio pizzo sbiancare e qualche chiletto in più… sicuramente sono cambiato, non so se in peggio,o in meglio. Di sicuro nella mia vita le cose sono state un accavallarsi costantemente di eventi positivi e negativi. E per condizioni di forza maggiore si invecchia. ;-)
Come artista e autore? Beh, ho delle idee che vorrei sviluppare, e collaborazioni che mi piacerebbe coronare un giorno, anche per una sola occasione. Il tempo a disposizione è sempre troppo poco, ma come la buona formica vedrò di rosicchiare pian piano un po’ per poter fare tutto. Non so se ci riuscirò ma ci provo.
Nota: si ringrazia Carmine di Giandomenico per le immagini a corredo.