Comicsblog – Il mondo dei Mumin
Tornano in Italia i fumetti dei teneri troll inventati sessantacinque anni fa da Tove Jansson con una collana rivolta ai lettori più piccoli, ma non solo a loro.
di Nicola D’Agostino
Una famiglia di buffe creature a forma di ippopotamo, alle prese con fantastiche e sconclusionate avventure: sono i Mumin, creati nel 1945 dalla finlandese Tove Jansson che li ha resi protagonisti di una fortunata serie di libri per l’infanzia, pubblicata in Italia da Salani.
La Jansson ha creato anche storie a fumetti dei Mumin per il mercato britannico, dove sono noti come Moomin, storie che sono apparse in Italia negli anni Settanta sulle pagine di Linus.
Ora la Black Velvet* ha deciso di riportare questi racconti sugli scaffali di fumetterie e librerie con una serie di eleganti volumi cartonati che seguono la ristampa statunitense della Drawn & Quarterly.
Ho chiesto direttamente a Omar Martini, fondatore e coordinatore della Black Velvet, di inquadrare meglio questa nuova e ambiziosa iniziativa editoriale.
I Mumin sono una scelta insolita per la tua casa editrice: quali sono le ragioni che ti hanno spinto a intraprenderne la pubblicazione?
In realtà, la scelta è solo apparentemente diversa: amplia in una nuova direzione quello che è già una delle strade che Black Velvet intraprende, e cioè quella del recupero d’annata. In questo caso, si tratta di una straordinaria illustratrice e disegnatrice che ha lavorato quasi esclusivamente per la narrativa per ragazzi, e che è conosciuta essenzialmente per i suoi romanzi della serie “Mumin”… di cui anche questa serie a fumetti fa parte. Non aspettatevi però adattamenti, dato che queste storie sono state realizzate appositamente per il fumetto. La scelta nuova… ma che in realtà era già in nuce in altri titoli, è quello di rivolgersi a un pubblico più giovane. Questa è una scelta che stiamo meditando da tempo perché, come in altri casi, vediamo che sono stati realizzati all’estero tanti bei fumetti, e ci piacerebbe pubblicarne qualcuno…
Il volume, all’interno, reca la dicitura “Black Velvet Junior”: è l’inizio di una collana? Quali saranno le prossime uscite?
Stiamo valutando diversi titoli, ma vogliamo capire bene, prima di partire, il tipo di distribuzione che potremo avere, per un prodotto così “particolare”, e che tipo di taglio dare alle linea editoriale. Per il momento, l’unica cosa sicura è che ogni sei mesi ci sarà un nuovo volume dedicato ai Mumin!
Vediamo allora cosa troverà il lettore -grande o piccolo che sia- in questo primo volume, intitolato “Mumin e i briganti”, e curato dallo stesso Martini insieme a Sergio Rossi.
Nelle novantasei pagine del volume (ottimamente stampato) ci sono le prime quattro storie dei Mumin e si fa la conoscenza del cast: c’è il protagonista Mumin, un giovane troll buono, i suoi genitori Papà Mumin e Mamma Mumin (che se si esclude qualche capo d’abbigliamento sono identici al figlio) e la sua innamorata Grugnina (anche lei uguale fatta eccezione per un ciuffo biondo). Le quattro creature sono circondate da una serie di personaggi di contorno, dall’amico canguro (o è un topo?) Sniff, al solitario Tabacco passando per una scorbutica zia, sino a creature folli come i Fungarelli.
I fumetti dei Mumin, come i libri, sono indirizzati allo stesso pubblico dei Barbapapà, altro classico europeo per l’infanzia. Le loro (dis)avventure sono quindi eccitanti soprattutto per i bambini ma possono risultare divertenti anche per gli adulti. In comune coi Barbapapà c’è un segno semplice e pulito ma elegante, una dose sfrenata d’inventiva, un cast ben caratterizzato e atmosfere poetiche e surreali.
A differenza dei Barbapapà, però, i Mumin e i loro tanti comprimari sono meno buonisti e hanno un senso dell’umorismo basato sull’assurdo. Già nel primo racconto Mumin cerca di sfrattare di casa degli ospiti sgraditi con tutti i mezzi (ad esempio invitando un personaggio che divora tutto) e più avanti si rende complice di piccole truffe (che gli si rivoltano contro).
I genitori non sono da meno: papà e mamma Mumin sono tanto amabili quanto disgraziati: nel secondo episodio prima perdono il figlio poi lo abbandonano e più avanti si prestano a scherzi e idee bislacche varie. Si fingono nobili -quando in realtà sono dei poveracci- e si avventurano senza pensarci in viaggi e anche una spedizione su un’isola deserta dove hanno a che fare con pericolosi spiriti, pirati e animali, senza però perdere mai la loro flemma.
Dal punto di vista grafico i disegni della Jansson sono semplici ma efficaci e le strip sono estremamente leggibili. Ci sono inoltre tanti piccoli dettagli e invenzioni stilistiche. La gabbia è abbastanza regolare, organizzata in strisce, ma i bordi delle vignette talvolta spariscono e si fondono con le ambientazioni mentre altre volte sono adornati di piccoli elementi decorativi tutti da scoprire e decifrare.
“Mumin e i briganti” è un volume cartonato in bianco e nero, di 96 pagine e di grande formato (22 x 32 cm). È venduto a 19 Euro in fumetteria e nelle librerie. Può essere inoltre acquistato anche tramite il sito web della Black Velvet dove viene praticato uno sconto del 10%.
* Nota bene: per correttezza avverto che il sottoscritto è collaboratore della Black Velvet.