Comicsblog – Cinquemila chilometri al secondo (e oltre) – Intervista a Manuele Fior
Qualche domanda al "migliore autore unico" di Lucca 2010: che accoglienza ha avuto la sua ultima opera, l'approccio al fare fumetti, uno sguardo al futuro e uno agli inediti in Italia.
di Nicola D’Agostino
Architetto per formazione, illustratore per lavoro e autore di fumetti per passione Manuele Fior è stato uno dei vincitori dei premi Gran Guinigi a Lucca Comics 2010. Alla manifestazione toscana Fior è stato votato “migliore autore unico” per il suo volume “Cinquemila chilometri al secondo”, una storia agrodolce di esperienze di vita e di amore, pubblicato in Italia dalla Coconino Press.
L’ho contattato per chiedergli di fare il punto sull’accoglienza che ha avuto il suo volume come anche per parlare del suo approccio al fare fumetti e dei suoi piani per il futuro.
Cosa cambia per un fumettista quando vince un premio importante come quello di Lucca Comics?
Niente penso. La maniera di lavorare rimane la stessa, spero anche il giudizio critico sulle proprie cose. Il premio mi ha fatto molto piacere perché in qualche modo conferma che la strada che ho intrapreso è condivisa dai lettori, o dalla critica. Ma nel lavoro tutto rimane sempre uguale, la passione, la severità, le motivazioni.
“Cinquemila chilometri al secondo” è uscito diversi mesi fa, nel giugno 2010. Hai qualche dato sulle vendite?
Non ho dati precisi, penso che stiamo per ristampare e questa è già una bella notizia. Ho ricevuto tanti messaggi da lettori e ho letto diverse critiche qua e là, direi nel complesso positive.
Il premio e quindi le nuove attenzioni hanno avuto un effetto percepibile?
E’ una bella sorpresa, è un libro a cui tengo molto e mi fa piacere che sia stato recepito bene. Penso che il premio abbia fatto la sua parte.
In una lunga e interessante conversazione con Giacomo Nanni hai affermato che lavorando “Cinquemila chilometri al secondo” hai cercato “di disegnare più veloce possibile” e che “le tavole migliori sono quando ne ho fatte 3 al giorno”. È una tua esigenza di regolarità nella produzione? O di lasciare spazio all’istintività e un po’ meno al ragionare su ogni scelta?
E’ qualcosa legato molto alla narrazione, che alle volte deve cogliere degli aspetti veramente volatili della realtà. La concezione di un libro rimane comunque un’architettura ragionata, ma la maniera di esplorarla cambia da libro a libro. Il disegno può essere anche non ragionato, anzi ogni disegno, anche il più controllato deve contenere una sorta d’improvvisazione per diventare qualcosa d’altro e non solo un segno sulla carta.
Tre consigli che daresti a un fumettista agli inizi che punta a diventare autore di libri a fumetti.
Gli consiglierei di viaggiare, di fare esperienze che non siano solo quelle dei festival di fumetti o delle librerie/fumetterie. Poi gli consiglierei di trovarsi un lavoro a fianco per sbarcare il lunario, perché pensare di campare con i propri libri è, soprattutto all’inizio, molto irrealistico. Io ho trovato l’illustrazione, che mi ha permesso di lavorare più tranquillamente al fumetto, senza pensare sempre ai soldi. Infine gli consiglierei di munirsi di tanta cocciutaggine. Le Corbusier diceva che un buon architetto è 1 per cento genio e 99 per cento volontà, penso che la cosa si possa applicare benissimo anche al fumettista.
So che stai lavorando sul prossimo volume ma che per ora non ha nemmeno un titolo. A che punto sei? Sarà sempre la Coconino a pubblicarlo?
Sono proprio all’inizio, ho fatto una quindicina che mi sembra funzionino bene. La storia comunque è abbastanza ben definita, almeno nella mia testa, penso che l’anno prossimo mi dedicherò quasi esclusivamente a questo. In Francia uscirà per Futuropolis e in Italia per Coconino, che è il mio editore per tutto quello che riguarda fumetto.
“Les Gens Le Dimanche”, per ora è uscito solo in francese. Dopo il Gran Guinigi ci sono novità concrete su un’edizione italiana?
Non credo, il fatto è che “Les Gens” è il mio primo libro e farlo uscire adesso ingenererebbe confusione nei lettori; che anche se sono pochi, penso che seguano uno sviluppo dell’autore. Il mio percorso per ora va altrove. Forse in un futuro faremo una raccolta con “Les Gens” e tutte le storie corte, ma per adesso è troppo presto per parlarne.
Nota: l’immagine, tratta da “Cinquemila chilometri al secondo” è © Copyright di Manuele Fior e degli aventi diritto.