Comicsblog – Bilbolbul – La mostra di José Muñoz
Si intitola “Come la vita…” una retrospettiva di oltre duecento tra tavole e illustrazioni di uno dei maestri del fumetto internazionale.
di Nicola D’Agostino
José Muñoz è l’ospite d’onore di questa quinta edizione del festival fumettistico di Bilbolbul con una serie di incontri con il pubblico e soprattutto con un’esposizione appena inaugurata nella cornice prestigiosa del Museo Archeologico di Bologna, in pieno centro.
La mostra è una retrospettiva che parte dalle ultimissime produzioni e torna indietro sino ai primi anni da fumettista a Buenos Aires. Le opere del disegnatore argentino (che però risiede da anni in Italia) sono state organizzate sotto forma di un viaggio a ritroso nel tempo che copre i suoi quasi quarant’anni di attività, di ricerca e di sperimentazione nel campo del fumetto d’autore, di cui buona parte percosa insieme allo scrittore Carlos Sampayo.
La prima stanza di “Come la vita…” presenta le produzioni degli ultimi due anni, 2010 e 2011, composte interamente da ritratti a colori e monocromatici realizzati da Muñoz con gli acrilici con una tavolozza monocromatica oppure molto satura, “acida”, come ha ammesso lui stesso qualche ora prima in un incontro presso la Facoltà di Lettere e Filosofia.
La seconda stanza attinge a un arco temporale molto ampio che va dal 2009 al 1990. In questo lasso, su testi di Sampayo, sono state prodotti due volumi di ambito musicale, uno dedicato alla cantante jazz Billie Holiday e l’altro al tanguero Carlos Gardel.
Si prosegue con il periodo 2006-1995, incentrato tematicamente sui ricordi dell’Argentina di Muñoz con un misto di dipinti e illustrazioni e con la storia a fumetti “Orillas de Buenos Aires” che è del 1999.
Con quest’alternanza di fumetto e illustrazione prosegue un po’ tutta la mostra, che passa a presentare le ultime storie di Alack Sinner, risalenti agli anni tra il 2006 e il 1998. Sono i racconti più maturi e “liberi” del personaggio, nato originariamente come un detective sui generis, protagonista di storie noir e poi evolutosi in una figura complessa e tridimensionale che fa da veicolo esplorare i bassifondi dell’America e l’umanità che li popola.
Troviamo poi illustrazioni e fumetti fatti con altri scrittori come Jérôme Charyn per tornare alle collaborazioni con Sampayo. Una stanza è dedicata all’evocativo volume Sudor Sudaca e le due seguenti coprono gli anni ’80 e parte degli anni ’70 offrendo uno scorcio ulteriore della vita editoriale di Alack Sinner sino al primo corpus di storie del personaggio, che è del 1975.
La mostra prosegue ancora a ritroso e infine torna con Muñoz in Argentina per mostrare i suoi primi fumetti da professionista come il poliziesco Precinto 56 e prima ancora le prove fatte con Breccia e altri autori sudamericani che sono stati i suoi maestri.
La mostra di José Muñoz “Come la vita…” si tiene presso il Museo Civico Archeologico in Via dell’Archiginnasio 2 a Bologna e resterà aperta sino al 10 di aprile dalle 10 alle 15 dal martedì al venerdì e dalle 10 alle 18:30 di domenica e nei giorni festivi. Segnalo che nei prossimi giorni ci saranno due incontri con l’autore: sabato 5 marzo alle 18 al Cinema Lumiere e domenica 6 marzo alle 14:14 nell’auditorium della Biblioteca Salaborsa.
Nota: le immagini a corredo dell’articolo purtroppo non rendono giustizia agli splendidi disegni di Muñoz, complice anche la poca illuminazione discontinua (a faretti). Consiglio vivamente di visitare la mostra in particolare per godere della vista delle sue tavole in bianco e nero.
Articolo originariamente pubblicato su Comicsblog.it