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Chrome OS: le reazioni alla presentazione di Google

Ecco cosa Microsoft, Mozilla, Canonical e altre aziende del settore dicono dell’ambizioso sistema operativo di Google.

di Nicola D’Agostino

La reazione più attesa alla prima presentazione ufficiale di Chrome OS è -ovviamente- quella di Microsoft. L’azienda di Redmond pare abbastanza cauta e ruota perlopiù sul buon riscontro della sua ultima versione di Windows.
Un portavoce di Microsoft ha infatti osservato che il sistema di Google “da quanto condiviso pare essere ancora nelle fasi iniziali di sviluppo” e che invece i suoi clienti “stanno già facendo sentire l’approvazione verso il buon funzionamento di Windows 7 -sia sul web che sul desktop e su tutti i tipi e configurazione di PC”. Quest’ultima frase è in chiaro riferimento sia alla strategia di Google che alla necessità di acquistare computer specifici per usare Chrome OS.

Vediamo cosa dice Mozilla, che è antagonista di Google nel settore dei browser ed al contempo suo alleato per la ricerca online. La responsabile in capo Mitchell Baker ha comunicato che Mozilla non intende, per ora, lanciarsi nella realizzazione di un OS basato su Firefox. “Siamo concentratissimi sul rendere il web la piattaforma giusta per qualsiasi sistema operativo” ha detto la Baker, ribadendo che “ci concentreremo per un bel po’ sul web […] e sulle sue capacità invece che realizzare un sistema operativo nostro e attirare tutti nel nostro mondo”.

Decisamente ciritche sono invece alcune aziende, tirate in ballo dalla velocità di avvio di Chrome OS e dalla riprogettazione da parte di Google anche del firmware. 

Una è la Phoenix Technologies Inc., storica produttrice di Bios per PC che ha un suo sistema operativo rapido e minimale basato su Linux. Woody Hobbs, presidente e amministratore delegato della Phoenix fa (giustamente) notare che la velocità di accensione oggigiorno è poco rilevante e che la vera sfida è sul minor tempo necessario al risveglio dei dispositivi dallo stato di stop.
Mark Lee, amministratore della DeviceVM Inc., che produce un altro OS ad avvio “istantaneo”, Splashtop obietta all’imposizione di Chrome, ed allo stato preferenziale delle soluzioni targate Google, avvisando che questo potrebbe limitare la diffusione di Chrome OS al di fuori degli Stati Uniti.
Critico anche Tariq Krim, la cui azienda realizza un altro sistema operativo per Netbook, Jolicloud. Secondo Krim l’orientamento integrale al web e l’impossibilità di installare software sono prematuri.

Benaugurante è invece Jim Zemlin della Linux Foundation che -con il supporto di Intel- sovrintende alla distribuzione Linux per NetBook nota come Moblin. Chrome OS si basa sul lavoro di Moblin e Zemlin, dopo aver evidenziato la cosa, fa notare che la crescita di un progetto fa bene all’altro e viceversa, il tutto a danni di Microsoft con il suo modello di sviluppo.

Buona anche l’accoglienza di Canonical, l’azienda che sostiene Ubuntu Linux e che ha rivelato di aver aiutato Google destinando alcuni dei suoi ingegneri e sviluppatori a Chrome OS. Canonical dice di non aver paura che Mountain View le rubi mercato osservando che “anche se i due sistemi operativi condividono alcune componenti chiave, Chrome OS fornirà un’esperienza d’uso molto diversa da quella di Ubuntu”.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it