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BzaarCamp: alcune delle idee più interessanti

Illuminazioni, esperienze e interazione per blogger, ricercatori, sviluppatori consulenti e professionisti della Rete uscite dall’incontro del 30 settembre.

di Nicola D’Agostino

Il bilancio è positivo sotto tutti gli aspetti per l’anticonvegno BzaarCamp, evento che ha stupito positivamente gli stessi partecipanti e li ha visti proseguire le tematiche sui rispettivi siti e blog.

Il primo BarCamp italiano è stato sopratutto denso di analisi e riflessione sull’interazione in Rete.
Ad esempio Federico Fasce nell’intervento “internet e capitale sociale. Dal bowling ai MMORPG” ha illustrato  i meccanismi sociali delle comunità e degli scambi online.
“Users generated content: lurkers vs. partecipanti attivi” è invece il contributo dei creatori di 2spaghi.it, la cui esperienza conferma le teorie del 1:10:89 per cui  solo il 2% dei visitatori si registra e solamente una piccola parte di questi crea del contenuto, nonostante gli sforzi dei curatori. In entrambi i casi il confine tra esposizione, domande e discussione è stato felicemente abbattuto, confrontandosi liberamente su argomenti correlati come il ruolo del blogroll e dei feed o ancora degli aspetti pratici e  utilitaristici dell’inserimento di contenuto sui servizi del Web 2.0.
Ancora più  lunga ed animata la discussione che ha seguito “Letture digitali: come trovare, convertire e leggere ebook per squattrinati”: l’intervento ha dato la stura a sfoghi e considerazioni -anche polemiche- sulla situazione del mercato editoriale universitario e sull’ecosistema delle copie lecite o meno.

Il menù del Bzaarcamp è stato ricco e variegato: si è parlato di semiotica applicata alla cucina, o dei mille modi per sfruttare del.icio.us a cura del sottoscritto, di privacy applicata ai blog personali, si sono date lezioni di Tai Chi e recitati goliardici tecnosonetti ma anche forniti solidi excursus sulle interfacce utente e sul loro possibile futuro.

Qualche problema c’è stato, è innegabile. La caoticità e le pochissime regole del BzaarCamp hanno reso a più riprese necessario rivedere orari e a ipotizzare per il futuro un maggiore uso delle slide. Allo stesso modo sono emersi limiti oggettivi dell’incontro:  la forte connotazione milanese, una innegabile sensazione di “predicare ai convertiti” e il fatto che non tutti abbiano contribuito attivamente. Questo non toglie che l’apertura degli intervenuti alla discussione, libera e franca con critiche e polemiche incluse, è stata una ventata d’aria fresca per chi da tempo sperava in qualcosa di simile alle interazioni online della blogosfera.

Il BzaarCamp milanese ha avuto il pregio di riunire in una piccola ed accogliente sede molti dei protagonisti e testimoni del networking sociale italiano e dei siti e servizi del Web 2.0 come 2spaghi.it, Scrive.it o ennunci.it. e di lasciare stimoli intensi. Uno è l’intento -comune a presenti come ad assenti- a raccogliere  quanto detto e prodotto a fine settembre ed a proseguire scambi e riflessioni. L’altro è a non rendere il BzaarCamp un caso isolato con l’organizzazione -già a buon punto- di un secondo BarCamp italiano i primi di dicembre a Torino.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it