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Buon compleanno, Ammiraglia!

Festeggiamo i (primi) dieci anni del Power Mac 8100, storica macchina desktop di Apple, tuttora impiegata da molti, utile e produttiva nonostante i suoi pochi e superati Mhz.

di Nicola D’Agostino

Novembre di quest’anno è una data speciale per uno dei miei Mac. Il 3 del mese il mio Power Mac 8100/110, che ho usato come computer principale fino all’inizio del 2002, compie dieci anni, e li festeggia alla grande, tuttora nel pieno delle sue funzioni, usato giornalmente da un familiare per Internet (posta e web), videoscrittura, impaginazione e database.

Nome in codice “cold fusion” o “flagship” (a seconda della velocità del processore), il Power Macintosh 8100 è una macchina storica che appartiene alla prima, innovativa, serie di Mac basati su processore RISC PowerPC. Con i tre modelli 6100, 7100 e 8100, tutti basati sul PPC 601 (che potremmo chiamare retroattivamente “G1”) Apple mise finalmento in atto la sua ambiziosa e sofferta transizione implementando l’emulazione trasparente dei processori precedenti, e di gran parte del sistema operativo e dei programmi. Allo stesso tempo si tirò d’impiccio dal fallimento di un progetto parallelo: una collaborazione con IBM, il progetto Pink poi sfociato nello sviluppo dei due prodotti Taligent e Kaleida, clamorosa e poco nota debacle della storia della Silicon Valley.

Il PowerMac 8100 nel 1994 era la macchina di “punta” dell’epoca di Apple, erede della serie 8XX dei Quadra nelle capacità (potenza, circuiteria Audio/Video) come nell’aspetto (stesso case, con un accesso non facilissimo all’interno, ma erano altri tempi). Opportunamente imbottito di memoria e disco, l’8100 può far girare ben oltre del suo Mac OS 7.5 nativo, arrivando addirittura al 9.04.

L’8100 non è con me sin dalla data di rilascio: ne sono entrato in possesso solo nella seconda metà degli anni ’90,
comprandolo usato per rimpiazzare il glorioso ma limitato LC 630. Seppure fossero già i tempi dei Mac PCI con processore 603 e 604 era esattamente la macchina che volevo, con il suo audio stereo a 16 bit e 44Khz e le due schede video, una integrata (con il famigerato connettore Apple HDI) e una aggiuntiva A/V PDS (l’antesignano dell’AGP).

È stato un ottimo compagno di lavori e passioni, che ha sopportato di buon grado i numerosi interventi di esplorazione e upgrade (ram, dischi aggiuntivi, schede NuBus) ed è arrivato anche se con qualche acciacco (lettore CD recalcitrante, qualche problema di surriscaldamento) al suo invidiabile traguardo, ripagando ampiamente e generosamente i soldi e il tempo investiti.

Per qualcuno sarà poco più di un ferrovecchio o un residuato bellico. Per altri un retrocomputer e magari un cimelio. Per me è un prezioso amico, e nonostante nell’aprire documenti un po’ grandi o certi siti pieni di lucine, animazioni e cose che girano (…) gli venga un po’ il fiatone è ancora utile e produttivo con i suoi esigui, superatissimi ma calorosi Mhz.

Tanti auguri, “ammiraglia”: grazie di tutto e… al prossimo compleanno! :)

Una versione di questo articolo è stata originariamente pubblicata su tevac.com