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“BLAST 1 – Grassa carcassa”: una storia di dissoluzione e sperimentazione

Visionario e razionale a confronto in un fumetto inquietante firmato dal francese Manu Larcenet.

di Serena Di Virgilio e Nicola D’Agostino

Blast vol 1 - dettaglio copertina

Esplorazione oltre la coscienza e la conoscenza o corruzione e autoindulgenza? Il primo volume di "BLAST" di Manu Larcenet, sottotitolato "Grassa carcassa", è il racconto di una vita e delle interpretazioni che se ne possono dare. Da un lato Polza Mancini, un uomo che pian piano snocciola la storia dei suoi viaggi mentali, dall’altro due poliziotti che lo interrogano e gli fanno da contraltare.

Poliziotti, perchè sin dall’inizio sappiamo che Polza ha fatto qualcosa di terribile e le prove contro di lui sono schiaccianti. Gli ispettori che lo interrogano cercano di "capire", raccogliere i pezzi che mancano per mettere insieme una spiegazione, forse per curiosità professionale o per bisogno di razionalizzare qualcosa che li disgusta e li spaventa.

Blast vol 1 - pagine 106 e 107

Polza infatti fa impressione, prima di tutto per come appare: é fortemente obeso, e il suo volto indefinibile è incassato tra spalle tanto grandi quanto curve e deboli. "Quanto devi odiarti per ridurti così?" dice uno dei poliziotti quando lo vede. E l’uomo ne parla, di questo odio, con grande efficacia. Racconta bene la sua storia, il suo percorso mentale, il difficile rapporto con sé stesso, con la società e con la realtà della natura con il suo decadimento e morte. Il rapporto malato col cibo e con l’alcool sono dati di fatto, una quotidianità poco interessante. Quello che Polza vuole é raccontare dei "blast", momenti allucinatori e forse rivelatori che ha vissuto e poi rincorso attraverso l’allontamento dagli uomini e dall’umanità. Si potrebbe quasi definirlo un erede della beat generation, se non fosse per il suo aspetto tutt’altro che "cool".

Si fa fatica a scegliere da che parte stare: in BLAST tutti sono "brutti", disegnati da Larcenet con nasi grossi e paonazzi, occhi un po’ vitrei e abiti che cadono male addosso. Gli alberi, gli animali e i paesaggi rurali in cui il protagonista va a rifugiarsi e perdersi, invece, hanno la bellezza di un ritratto amorevole. Le visioni sonocoloratissimi scarabocchi di bambini, macchie vivide che si sovrappongono al nero e al grigio del "reale": un contrasto che comunica efficacemente la discrepanza.

Blast vol 1 - pagine 43 e 44

Interessante e inquietante, BLAST fa leva su una certa passione per il morboso, portandoci a scavare in una psiche e facendoci riemergere sporchi e a disagio, incerti.
In Francia é già uscito il secondo volume e se ne attendono almeno altri due per completare l’opera. BLAST 1. Grassa carcassa dovrà essere riletto alla luce delle prossime uscite, ma nel frattempo vive di vita propria, sta in piedi e ha un suo senso anche come lettura autonoma.

"Blast vol. 1 – Grassa carcassa" è un volume brossurato di 208 pagine in bianco e nero e a colori. È pubblicato da Coconino Press e proposto ad un prezzo di copertina di 20 Euro.

Nota: tutte le immagini sono copyright di Manu Larcenet e Coconino Press per l’edizione italiana.

Una versione di questo articolo è stata pubblicata su Panorama.it