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Aspettando il Macworld

iBook, PowerBook, Mac mini: le voci si susseguono per l’appuntamento con le novità Apple. Che punta a espandere la clientela, anche nel salotto digitale.

di Nicola D’Agostino

Il prossimo 9 gennaio avrà luogo il Macworld. A sentire i siti di indiscrezioni le sorprese che verranno svelate sul palco dal Ceo di Apple, Steve Jobs, sono davvero tante.

Al centro delle voci c’è naturalmente l’alleanza con Intel e l’ottimismo di Jobs per i tempi dell’arrivo dei prossimi Mac con cpu non PowerPc. Questo pare avverà ben prima della promessa estate anche grazie alla stretta collaborazione con i progettisti della Intel in Oregon, che avrebbero affiancato quelli californiani di Apple sin dallo scorso ottobre.
C’è perciò chi vocifera di nuovi PowerBook, i portatili professionali, che nonostante i recenti aggiornamenti latitano da tempo sul versante del potenza bruta.

Secondo altri i processori Intel, nello specifico Yonah, annunciato disponibile proprio per inizio gennaio, sarà al cuore dei rinnovati iBook mentre i Powerbook useranno versioni dualcore dei G4 o processori Intel ancora più potenti. I laptop consumer di Apple secondo la catena francese Fnac sarebbero “non più disponibili” e alcune scuole statunitensi hanno annunciato di aver stretto un accordo con Cupertino per una fornitura di iBook: il ventaglio di possibilità include un modello con schermo panoramico da 13 pollici, maggiore leggerezza e un prezzo molto competitivo (si parla di circa 600 dollari) anche se a prezzo di qualche sacrificio, come la scomparsa delle porte Firewire, che sarebbero riservate solo alle linee “Power”.

I processori di Intel secondo altre fonti saranno anche alla base di nuovi iMac anche se molto più probabile pare l’arrivo di nuovi e ambiziosi Mac mini che si celerebbero dietro al nome in codice trapelato, “kaleidoscope”. Tra le novità oltre alla cpu Intel ci sarebbe anche un attacco per gli iPod (che pare già esserci sulle attuali motherboard ma non è utilizzato) e la versione 2.0 del software multimediale Front Row per una risposta in gran stile al Media Center di Microsoft e, almeno negli Usa, alle altre offerte di Dvr come TiVo.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it