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Arriva lo spam per la telefonia IP

Dietro l’angolo una nuova forma di intrusione di messaggi spazzatura: dopo email, instant messaging e sms questa volta tocca al Voip e si chiama Spit.

di Nicola D’Agostino

Non pago delle ondate di posta spazzatura che assillano giornalmente gli utenti di Internet, lo spam pare stia seguendo l’evoluzione della tecnologia e si starebbe preparando allo “sbarco” anche sul versante del VoIP (Voice Over IP), la telefonia su Internet.

Lo sostiene un’azienda statunitense del Maryland, la Qovia, che ha appena fatto richiesta di due brevetti per combattere quello che è stato già etichettato lo “spit”, acronimo che sta per “spam over Internet telephony”, ma che in inglese vuol anche dire anche “sputo” o “saliva”.

Lo “spit” condividerebbe con l’attuale posta spazzatura l’estrema facilità con cui è possibile mandare grossi volumi di messaggi e automatizzare tutte le procedure, con il risultato di intasare segreterie e caselle vocali. Ripetto allo spam per e-mail, instant messaging o sms, lo spit necessiterà però di contromisure diverse. Trattandosi infatti di dati audio sarà impossibile usare su di esso le attuali metodologie di filtraggio semantico sul contenuto testuale del messaggio, anche se pare che la sunnominata Qovia avrebbe pronta una tecnica anti-spit basata sulla frequenza e sulla durata della chiamata. Secondo Winn Schwartau,consulente di InterPact, una soluzione più adeguata sarebbe invece quella consistente nell’uso di intermediari fidati ai cui elenchi gli utenti si iscriverebbero e di cui certificherebbero tutte le chiamate.

Attualmente lo spit non è ancora un problema, tant’è che non esistono casi provati. Ma non è detto che le cose rimangano come sono: le sue “fortune” sono strettamente legate a quelle delle tecnologie di fonia attraverso Ip, attualmente in forte crescita e al centro dell’attenzione di operatori e governi di tutto il mondo.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it