Arriva lo sp.am?
L’ultima tecnica degli spammer: inserire punti tra le lettere, richiamando i nomi di servizi Web2.0 come del.icio.us o ma.gnolia. Che rischiano di venire penalizzati.
di Nicola D’Agostino
Tra le tecniche usate dagli spammer c’è il camuffamento dell’oggetto dei messaggi in modo che sia comprensibile al lettore ma superi i controlli dei software antispam.
Nei titoli dei messaggi di posta spazzatura si sono sinora viste usare grafie estremamente originali, con spazi e numeri, che in alcuni casi imitavano il gergo informatico 3l337.
Dagli ultimi messaggi indesiderati ricevuti l’ultima “moda” degli spammer sembra essere quella di inserire punti tra le lettere, richiamando i nomi di servizi Web2.0 come del.icio.us o ma.gnolia.
Eccone un esempio (il grassetto è mio):
Reply-To: “Erika”
From: “Erika”
Subject: Re: Possi.ble m.eeti.ng
L’effetto di questa tecnica è di ritorcersi contro i servizi leciti che del “dot qualcosa” fanno un uso distintivo. Già ora alcuni provider intercettano e segnalano come indesiderati i loro comunicati via email ma in un prossimo futuro, viste le capacità di “apprendimento” degli antispam si rischia di arrivare all’equivalenza (errata) di pa.role.con.punti=spam.
Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it