Applicando – Un giorno tira l’altro
iCal, il calendario elettronico di Apple non è limitato ai confini del nostro computer, ma può rivelarsi un potente e versatile strumento di collaborazione e condivisione di informazioni, interessi e attività lavorative.
di Nicola D’Agostino
Apple propone iCal come uno strumento pratico e facile per gestire con efficacia i propri impegni in locale o in rete, da usare magari con il servizio commerciale .Mac (o equivalente) oppure ancora in abbinamento a un iPod che viene così trasformato in un’agenda elettronica. Esiste però, anche grazie all’aiuto di programmi aggiuntivi, tool, semplici procedure e trucchi vari, una vasta gamma di impieghi, personali o addirittura lavorativi, in cui iCal mostra inaspettate e notevoli potenzialità. Si va dalla pubblicazione e condivisione online gratuita e alla portata di tutti dei calendari all’incorporazione dei in siti web, dall’uso di strumenti compatibili all’integrazione con servizi online.
iCal online: WebDAV ma non solo
Tra le funzioni di iCal c’è la condivisione e gestione in rete dei calendari basata sul protocollo standard aperto WebDAV. Il WebDAV è un set evoluto di estensioni dell’HTTP che permette di modificare file e cartelle su un server web a distanza come se si trovassero sul proprio desktop. E’ quanto offre .Mac di Apple ma anche iCalXchange che a differenza del primo è un servizio gratuito di file di iCal.
All’hosting WebDAV, evoluto ma raro esiste un’alternativa diffusa e basso costo: gli spazi web. La funzione di sottoscrizione di iCal (che troviamo sotto “Calendario” -> “Sottoscrivi”) funziona anche con i semplici indirizzi http:// mentre per mettere online il file possiamo usare la voce del menù “Archivio” -> “Esporta” oppure reperire fisicamente l’originale del Calendario sul nostro disco fisso, di solito in nella cartella Calendars contenuta nella Libreria nella nostra casella Inizio.
Quello che ci ritroveremo è un file con estensione .ics da mettere online così com’è, in ftp sul nostro spazio web con un url che può essere del tipo http://www.sito.xyz/calendario.ics
Per vedere il calendario online bisogna “sottoscriverlo”: in iCal scegliamo “Calendario” e da questa la voce “Sottoscrivi” (oppure la combinazione alt+mela+S). Nella finestrella che compare dobbiamo inserire l’url del file online (quello di poche righe fa).
Nella procedura è possibile impostare la frequenza di aggiornamento e -se vogliamo- altri dettagli.
Ed ecco comparire il calendario in iCal con il suo contenuto di Eventi e Attività.
E’ possibile pubblicizzare l’esistenza del calendario e iscrivercisi anche sul sito web, inserendo un semplice link nel codice HTML, come per qualsiasi altro file o risorsa online. La sintassi sarà grossomodo la seguente:
<a href="webcal://www.sito.xyz/calendario.ics">
calendario</a>
L’unica differenza è l’uso di webcal:// (invece di http:// o ftp://) prima del percorso al calendario, che sta ad indicare il protocollo tipico usato da iCal. Al clic dei visitarori sul link si aprirà automaticamente iCal e comparirà la finestra di dialogo in cui basterà confermare quanto viene proposto per seguire il calendario online.
Come abbiamo visto rispetto a WebDAV il curatore del calendario è costretto a qualche operazione ulteriore ma nulla di troppo complicato o lungo e, soprattutto, la fruizione e consultazione da parte degli altri resta comoda e immediata. Un servizio a poco adatto a svariate esigenze. La pubblicazione di un calendario online può essere utile al singolo utente, magari per dare un’occhiata ai propri appuntamenti quando si è su un altra postazione, ma anche ad associazioni o user group come calendario di attività e incontri o ancora, ad una frazione del costo di più blasonati groupware, a team aziendali per coordinarsi sul lavoro.
iCal e gli altri
La condivisione dei dati di iCal nel caso di gruppi di persone è però strettamente legata alla possibilità di accedere sempre e comunque ai dati, almeno in lettura. Pensiamo agli utenti Macintosh che si trovano fuori sede o da amici o comunque hanno a che fare su base regolare con macchine Windows o Linux.
Ci viene incontro Apple che, fortunatamente, per i calendari di iCal non si è barricata dietro un nuovo formato proprietario di file (ogni riferimento a formati chiusi, incompatibili e a pacchetti software esosi è voluto) ma ha adottato una specifica aperta preesistente di terzi. I file .ics sono documenti XML e rispondono a uno standard aperto dell’IETF, l’ente di sviluppo delle tecnologie di Internet. Lo standard è chiamato iCalendar ed è stato proposto nel 1998 da due ricercatori di aziende esperte nel settore: Lotus e… Microsoft. La scelta non proprietaria di Apple si sta ora rivelando azzeccata: negli ultimi anni sono comparsi diversi programmi compatibili con il formato di iCal. Per Windows è disponibile WinDates (http://windates.com/windates.aspx) e anche Microsoft Works, a partire dalla versione 8 gradisce i file .ics. Anche sui sistemi GNU/Linux le opzioni non mancano, e la scelta va dal meno noto Kronolith (http://www.horde.org/kronolith/) ai curati KOrganizer, parte di KDE e Evolution.
Tra tutti però vorrei porre l’attenzione due prodotti multipiattaforma e che quindi hanno l’enorme vantaggio di replicare l’ambiente di iCal su Windows, Linux e naturalmente su Macintosh.
Uno dei due programmi è lo storico client e-mail Mulberry che con la versione 4 ha aggiunto a sorpresa una funzione di calendario/agenda. Il programma è commerciale e può essere usato gratuitamente a scopo di valutazione per una trentina di giorni. Per “sottoscrivere” un calendario iCal basta scegliere dal menù Calendar la voce “Add Web Calendar”.
L’altro applicativo è un nome noto: il progetto Mozilla. La compatibilità con i file di iCal è disponibile sotto forma di modulo aggiuntivo chiamato Calendar per la suite Mozilla, il browser Firefox e il client di posta Thunderbird ma anche come software a sé stante, tutti gratuiti e dal codice sorgente aperto.
Si chiama Sunbird il terzo e più giovane membro delle filiazioni di Mozilla, arrivato ad una versione 0.2 ancora un po’ acerba ma completa e estremamente ricca di funzioni.
Sunbird e i programmi di Mozilla non sfigurano rispetto ad iCal: come quest’ultimo permettono di pubblicare i calendari via protocollo WebDAV, anche su .Mac (basta inserire l’indirizzo giusto, che di solito è qualcosa come http://idisk.mac.com/nomeutente/Sites/
.calendars/nomecalendario.ics
Inoltre solo Sunbird è capace di essere usato sia per pubblicare sul web che di visualizzare come sottoscritto un calendario: una versatilità che viene sfruttata per una sincronizzazione casalinga ma efficace online/offline ben spiegata in italiano sul sito Faqintosh
Vediamoli (anche) sul web
L’adozione da parte di Apple di un formato dalle specifiche pubbliche ed aperte ha portato ulteriori vantaggi: i file di iCal non solo sono supportati da programmi ma possono essere convertiti e visualizzati anche sul web.
E’ quanto offre iWebCal: si tratta di un servizio gratuito online che legge i file di iCal online e li traduce al volo mostrando tutti gli eventi come schermate nel browser.
WebCalX è un programma shareware dal costo contenuto (5 dollari USA) che in locale converte in i Calendari in HTML, ovviamente modificabile nell’aspetto, per inserire i dati nel proprio sito sito con la possibilità di automatizzare anche l’upload via ftp.
Per i più esperti c’è anche un altro “convertitore” da iCal a web: il gratuito -perché libero- PHP iCalendar 0.9.3 che non è un programma ma una serie di script in linguaggio .php e che quindi richiede oltre al server web anche il modulo PHP.
Curiosa invece la scelta di iBlogiCal che non replica la forma della schermata con mese, settimana o giorno ma traduce solo i singoli Eventi in una serie di post per blog. Il tutto al costo di 25 USD.
iCal ed Exchange?
Torniamo per un momento agli impieghi lavorativi. Per chi ama iCal e vorrebbe usarlo anche in ufficio ma ha bisogno di dialogare con lo standard di fatto del mercato; Exchange c’è Groupcal.
Giunto alla versione 2, a poco meno di 60 dollari, Groupcal pare offra un’impressionante compatibilità con gli strumenti di Microsoft e contemporaneamente lascia libera la scelta del programma di posta. Si può visualizzare, modificare e sincronizzare i dati da iCal a Exchange e viceversa, anche in più copie (su più postazioni), pubblicare i risultati aggiornati via WebDAV su .Mac oltre ad accedere a numerose altre funzioni, anche quelle sui server Exchange.
iCal e eBay
Oltre a gestire appuntamenti di lavoro e personali iCal si può trasformare anche in una sveglia per seguire (e provare a vincere) le aste online di eBay. Ad automatizzare l’inserimento degli oggetti e delle scadenze con allarmi ci aiutano due utilità, entrambe gratuite.
Baywatch, una volta lanciato, “rileva” se nella finestra browser è visualizzata la pagina di un’asta e con pochi click passa i dati a iCal occupandosi, eventualmente, anche della differenza di orario per le aste internazionali. Funziona in maniera più o meno simile anche il più minimale eBaytoiCal, un programmino in AppleScript da soli 74k.
Purtroppo queste e molte altre delle utility nominate sono tate create e testate dagli autori ai tempi del “vecchio” iCal 1.5.x e di Panther, o addirittura prima e non funzionano con Mac OS X 10.4. Le cause? Le sostanziali modifiche attuate di recente da Apple ad iCal…
iCal e Tiger: Apple gioca a nascondino?
La versione di iCal fornita con Mac OS X 10.4 presenta numerose novità.
Indubbiamente utili sono i nuovi “gruppi di calendari”, grazie a cui si può raggruppare i singoli calendari per visualizzarli, gestirli e pubblicarli più facilmente, opzione che agli utenti di Mac OS X 10.3 è fornita da shareware come iCalPublish (http://www.buddy.com/ical) ora resi obsoleti. Tra le altre funzioni l’integrazione con la Rubrica Indirizzi per tenere traccia dei compleanni (prima si poteva fare solo con BirthdayCal), opzione fornita o impostare nuovi eventi con persone specifiche, opzioni di stampa più avanzate che in passato e la possibilità di usare Automator per flussi di lavoro automatici.
Purtroppo c’è anche una cattiva notizia: con iCal 2.0 Apple ha cambiato radicalmente il dove e come dei calendari rispetto alla versione precedente. In Tiger i file di iCal non sono più singoli documenti con estensione .ics contenuti nella cartella “Calendars” nella Libreria dell’utente (~/Library/Calendars/) ma, sempre nella Libreria, bisogna cercare la cartella “Application Support”, entrare in quella chiamata iCal e infine in Sources. Qui troviamo, per ogni calendario, un’ulteriore cartella con un nome pseudocasuale (ad esempio “9CC92C4B-4025-4C7C-B7C5-FF75CE2E0A3A.calendar”) a loro volta contenente tre file: Info.plist, Index e corestorage.ics. Per complicare ulteriormente la situazione Apple, al momento in cui scriviamo (giugno 2005 e un primo aggiornamento di sistema già alle spalle), non ha ancora segnalato agli utenti i cambiamenti messi in atto: sia l’help di Tiger che la documentazione online su apple.com, ad esempio quando si spiega come fare un backup, sono errati (o semplicemente obsoleti fate voi).
All’atto pratico significa che -almeno per ora- l’accoppiata Tiger e iCal 2.0 non solo ostacola e rende inutili diversi strumenti di terzi ma anche che è complicato e sconsigliato manipolare direttamente i file nel Finder. E’ invece una buona idea quella di affidarsi alle funzioni del programma: Archivio -> Importa per importare i calendari di iCal (nel caso di una migrazione da un altro sistema o utente) e Archivio -> Esporta per generare un unico file con estensione .ics da spedire, mettere online o portarsi dietro.
Per approfondimenti:
Internet Calendaring and Scheduling Core Object Specification
http://www.ietf.org/rfc/rfc2445.txt
iCalendar file on Mac OS X
http://developer.apple.com/internet/appleapplications/
icalendarfiles.html
Forum Apple su iCal
http://discussions.info.apple.com/ical/
E per chi non usa Mac OS X?
Cattive notizie per gli utenti Macintosh ancora fermi a Mac OS 9 (o precedenti) che, a meno di liete quanto improbabili sorprese, si ritrovano tagliati fuori dalla possibilità di interagire direttamente con iCal. Purtroppo lo sviluppo di Mozilla e derivati per i vecchi Mac OS è fermo definitivamente da diversi mesi. Non esistono perciò né Calendar né Firefox né Thunderbird e l’ultima versione di Mozilla disponibile, la 1.3alpha non supporta il modulo calendario: è necessaria almeno la 1.4.
Non ci viene in soccorso nemmeno Mulberry dato che la versione per Mac OS 9 è ferma alla 3.16 che non ha le nuove funzioni di calendario.
Una versione di questo articolo è stata pubblicata su "Applicando" n. 233 dell’ottobre 2005