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Apple? Può fare a meno di Steve Jobs

Sarà Tim Cook l’erede del vulcanico cofondatore di Apple? È quanto afferma un esperto e i precedenti sembrerebbero dargli ragione.

di Nicola D’Agostino

Senza Jobs, Apple dovrà investire molto di più per avere l’attenzione di tutto il mondo” ma “l’azienda, l’organizzazione e la strategia ci sono” e “non c’è motivo di credere che tutto questo non possa andare avanti senza di lui”. Lo afferma Ezra Gottheil, analista della Technology Business Research Inc., in netta controtendenza rispetto all’opinione corrente che prevede Apple in gravi difficoltà senza la guida del suo cofondatore ed amministratore delegato.

La ricerca di un possibile erede è da tempo il tormentone di giornalisti, esperti e appassionati. Qualche giorno fa è circolata una voce infondata su un attacco di cuore ma è almeno dal 2004, quando Jobs ha affrontato e superato un tumore al pancreas, che viene passata in rassegna la lista di collaboratori e vice a Cupertino papabili per la successione.

Se qualche anno fa molti scommettevano sul fedele Phil Schiller o sul giovane Tim Fadell, entrambi fondamentali per la nascita dell’iPod in tempi più recenti si è fatto il nome di Ron Johnson, addetto alla catena di Apple Store e di Scott Forstall, giovane ma rampante responsabile del software per iPhone. Gotthell però individua il successore in Tim Cook, in Apple da diversi anni e attualmente Coo (Chief Operating office)
Affiancato nella progettazione da da Jonathan Ive, Cook avrebbe i numeri e la fiducia necessari tant’è che proprio a lui furono affidate le redini dell’azienda durante l’operazione e la convalescenza di Jobs.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it