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Apple: prova su strada del nuovo MacBook 13″ bianco

Abbiamo messo alla prova l’ultimo MacBook in policarbonato di Apple: per verificarne sul campo affidabilità e autonomia d’uso.

di Nicola D’Agostino

Il nuovo MacBook 13” di policarbonato bianco è stato presentato due settimane fa da Apple.

Le sue novità principali sono un case con scocca “Unibody“, uno schermo retroilluminato a Led, un trackpad multitouch di vetro e una batteria integrata dall’autonomia superiore alla norma. Sono tutte caratteristiche derivate dal MacBook 13” della linea professionale che Apple ha esplicitamente affermato di voler portare su tutti i suoi notebook.

In occasione della presentazione a Milano abbiamo ottenuto un esemplare da Apple Italia (che ringraziamo) e negli ultimi dieci giorni lo abbiamo messo alla prova con svariati test pratici.

Iniziamo subito con il confermare un’idea già circolata all’annuncio: il MacBook bianco è strettamente imparentato con il “fratello” maggiore di alluminio e in particolare con il primo modello da 13” che non aveva ancora il suffisso Pro ed era privo della porta Firewire. Ad un confronto si può constatare che il design è identico, sin nei dettagli più minuti.

Anche se fatta di policarbonato e non metallo, la scocca composta da meno elementi rende il nuovo MacBook bianco più elegante e sottile dei precedenti ma soprattutto comunica una sensazione di maggiore solidità. È un dato fondamentale per un portatile che, per usare le parole di Apple, probabilmente “non verrà trattato in maniera gentile” dall’utenza a cui è rivolto.
 
Le prime impressioni d’uso sono state decisamente buone, a partire dall’ergonomia. Il fondo è ricoperto di materiale gommato antiscivolo, cosa che rende il MacBook ben saldo su varie superfici, anche se inclinate.
Informazioni su MacBook late 2009Il connettore MagSafe è del tipo introdotto con il MacBook Air e non solo occupa meno spazio sul lato ma si sgancia meno facilmente anche se messo in uno dei due versi copre la ethernet e l’uscita video.

Il modello provato aveva un processore Intel Core 2 Duo a 2,26GHz, 2GB di Ram Ddr3 a 1066MHz, scheda video integrata NVIDIA GeForce 9400M e disco rigido da 250GB.

Usato a pieno ritmo per navigazione su Internet, videoscrittura, ascolto di musica, elaborazioni grafiche e audio, archiviazione di file vari, masterizzazione, il MacBook si è mostrato affidabile e pronto all’uso sia connesso all’alimentazione a rete che usato a batteria, con un risveglio dallo stato di sleep immediato e con un livello di calore trascurabile.

Il portatile si è comportato in maniera egregia anche messo sotto sforzo con più di una ventina di programmi e solo dopo aver avviato attività gravose di conversione video e scrittura ripetuta su disco per la prima volta dall’inizio dei test si sono sentite partire le ventole.

6h22mE l’autonomia? Dalle prove fatte, molte delle quali in viaggio, emerge abbastanza chiaramente che il nuovo MacBook 13” di ottobre 2009 ha effettivamente un’autonomia notevole, decisamente superiore ai modelli precedenti.

La batteria integrata non è mai arrivata alle sette ore con Wifi indicate da Apple ma ha retto almeno cinque ore anche in caso di uso intensivo della connessione. In modalità offline, poi, si riesce ad ottnere qualcosa di più, arrivando a coprire produttivamente un lungo viaggio, una sortita all’aperto o quasi un’intera giornata lavorativa.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it