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Apple, MacBook al microscopio

Il nuovo portatile della mela morsicata sotto i riflettori di utenti e recensori. E svela luci e ombre.

di Nicola D’Agostino

A distanza di poche ore il nuovo MacBook di Apple è stato già sviscerato e esaminato sotto molti aspetti.

Il MacBook in realtà era pronto e distribuito ai negozi da diversi giorni tant’è che martedì stesso molti hanno potuto acquistarne uno mettendo poi on line le immagini e sopratutto esaminandone da vicino dettagli e novità e spingendosi sino al disassemblaggio parziale della macchina.

Tra gli aspetti positivi del MacBook emerge l’accesso molto più facile rispetto al passato agli slot di ram e al disco fisso, situati sotto la batteria. Per l’autonomia effettiva bisognerà attendere le prime prove “sul campo”: ma secondo Cupertino si può arrivare “fino a 6 ore” che scendono a 3,5 con il wireless attivato e 2,5 se si guarda un Dvd. Completamente rinnovata la tastiera, il cui tocco si dice più rigido e con tasti più bassi e integrati nella scocca (e se si rompono?) e aumentata la grandezza del trackpad (c’è chi dice a dismisura), mentre la chiusura è tramite meccanismo magnetico.

Opinioni contrastanti sullo schermo lucido già adottato da altri produttori concorrenti che può peggiorare la visibilità all’aperto (tant’è che sui modelli Pro da 15” e 17” è opzionale), e la scheda video integrata ma che sul mini si è rivelata adeguata per gli usi comuni e anche qualche gioco.

Suscita infine molte perplessità il fornire di fabbrica poca ram, dischi a 5400 rpm e sopratutto un MacBook base senza masterizzatore Dvd. Accuse di speculazione infine per il sovrapprezzo chiesto per la versione nera, che costringe a optare per il modello superiore e pagare, a parità di caratteristiche, più di 100 euro.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it