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Apple, Lala e la musica di iTunes Store sul web

Un enorme datacenter, un iTunes Store in HTML, esperienza pluriennale nella fornitura di servizi via Internet, tanto know-how. Apple sta per lanciarsi nello streaming di musica?

di Nicola D’Agostino

Alcuni giorni fa Lala ha annunciato che il 31 maggio cesserà il suo servizio musicale di streaming di musica.

Il servizio è stato acquisito da Apple alla fine dello scorso anno, facendo presagire nuovi scenari per l’iTunes Store. L’interruzione forzata di Lala potrebbe essere il preambolo a un approccio più ampio e versatile al mercato della musica digitale online. Vediamo perché.

Lala - Where music plays (no more) Uno dei maggiori difetti del modello di Apple è quello di essere basato sul software iTunes e sulla sua libreria in locale. È un vincolo che ha reso il programma estremamente popolare ma che penalizza sia gli utenti che l’azienda ora che i dispositivi personali si moltiplicano e i dati sono sempre di più online, “in the cloud”.

L’utilizzo di iTunes e dell’iTunes Store su più dispositivi crea una frammentazione dei dati. Aggiungendo e comprando contenuti dal PC nonché da iPhone (o iPad), l’utente deve poi provvedere di volta in volta alla sincronizzazione. Deve cioè uniformare le sue singole librerie per accedere e gestire tutta la sua musica, oltre che i video e il software. Di contro i servizi di ultima generazione come Spotify (e Lala) propongono un modello tutto online, in cui non c’è alcun download o sincronizzazione da effettuare e la musica è sempre e comunque accessibile tramite connessione Internet.

Bisogna però considerare la posizione di Apple in quanto fornitore di un modello verticale, che include servizi, software e soprattutto hardware. L’azienda di Cupertino ha inoltre dichiarato di credere nella necessità del possesso di un brano più che nell’affitto e su questo ha basato la sua strategia per la musica online. È una strategia che funziona egregiamente che sinora le ha permesso di dominare il mercato e di vendere milioni e milioni di iPod.

Non è da escludere che Apple stia lavorando o che abbia già pronto un servizio di streaming musicale da qualsiasi dispositivo online, quell’iTunes via web di cui si mormora da alcuni mesi.
A guardare bene sembra anzi che l’azienda capitanata da steve Jobs abbia già molti -se non tutti- gli elementi necessari.

Nel settembre 2009 Apple ha rilasciato la nona versione di iTunes cambiando anche il modo in cui il programma dialoga con l’iTunes Store. iTunes 9 assomiglia molto a un browser: si appoggia sempre di più sul motore di rendering WebKit e i dati inviati dallo Store sono ormai pagine web in HTML standard (anche se recanti un namespace Xml particolare).

Due mesi dopo, a novembre, ha fatto capolino iTunes Previews, noto in Italia come Anteprima di iTunes. Si tratta di una sezione del sito web di Apple che offre la possibilità anche senza avere installato iTunes di consultare -anche con browser vetusti- le informazioni sui contenuti musicali e podcast distribuiti dall’azienda di Cupertino.
All’inizio di quest’anno iTunes Previews si è arricchito dei preascolti dei brani e poi ha dato accesso anche alle informazioni sui software per iPhone.

La disponibilità dei contenuti dell’iTunes Store anche al di fuori da iTunes è inoltre sfruttata su Facebook. In Aprile Apple ha attrezzato una pagina che incorpora un minibrowser all’interno del social network, interfacciandolo con lo Store vero e proprio.

Abbiamo poi due dati interessanti relativi all’infrastruttura.
Il primo è che Apple offre da anni il servizio di hosting e sincronizzazione dei dati MobileMe, evoluzione di .Mac ed ha quindi già in piedi una struttura ed un canale, anche commerciale, da sfruttare e espandere. In quanto ai dati è di pubblico dominio che lo scorso anno Apple ha avviato la costruzione di un nuovo, enorme datacenter a Maiden, nella Carolina del Nord.

Torniamo così a Lala ed alla scelta di terminare il servizio alla fine di questo mese.

Non sarebbe la prima volta che Apple rileva un’azienda per mettere le mani sulle sue tecnologie o anche solo sui suoi uomini, da impiegare in propri progetti. Dando però un’occhiata al calendario si scopre che esattamente una settimana dopo avrà inizio la conferenza WWDC (WorldWide Developers Conference).

Iil rituale appuntamento per sviluppatori della mela mordicchiata quest’anno si concentrerà perlopiù sul mondo iPhone. Un mondo di dispositivi che con il venturo iPhone OS 4 – in uscita proprio quest’estate – si arricchirà di nuove Api (Application Programming Interface) per… lo streaming musicale in background.

Articolo redatto con la collaborazione di Barbara Ripepi.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it