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Apple disabilita iPod Download

Riprende la lotta della mela morsicata contro i tool che estendono in maniera “sgradita” le funzioni di iTunes. Ma le contromisure sono meno efficaci di quanto sembra.

di Nicola D’Agostino

Con il lancio del Music Store pan-europeo e dei nuovi iPod, Apple ha aggiornato il software iTunes, sia per Windows che per Mac, alla versione 4.7. Tra le possibilità c’era quella che l’update fosse anche un’occasione per intervenire contro le utility di terzi che estendono al di là di quanto ufficialmente permesso, le funzionalità di iTunes e dell’iPod.

A distanza di una settimana il dubbio si è tramutato in conferma: il plug-in iPod Download, che permetteva di copiare brani dall’iPod al proprio disco fisso (laddove Apple permette solo l’inverso), non funziona più. Non solo: oltre a disabilitare iPod Download l’azienda di Cupertino nei giorni scorsi si è prodigata tramite lettere dei suoi legali anche per rendere irreperibile in rete il software. Tutto questo tra lo sbigottimento e la rabbia degli utenti, che hanno a più riprese fatto notare come l’utility non spogliasse affatto i file copiati del sistema di Drm (Digital rights management) e per riprodurre gli AAC “prelevati” dall’iPod è comunque necessario esserne i legittimi proprietari.

Le mosse di Apple non sono però una novità: lo scorso anno è intervenuta più volte bloccando lo sviluppatore del plug-in iCommune, imponendo restrizioni sulla funzione di streaming di iTunes e ostacolando a più riprese Jon “DVD” Johannsen ed il progetto Hymn.

Altrettanto interessante è anche notare come quella di Apple contro iPod Download risulti ancora una volta un intervento limitato e che fa venire dubbi sulle vere motivazioni.
Non solo esistono in rete numerosi altri programmi dalle funzionalità simili contro cui l’azienda non si è scagliata, ma pare che la protezione messa in atto contro iPod Download sia piuttosto blanda e, oltre alla possibilità di tornare alla versione precedente di iTunes, possa essere rimossa dall’attuale con una minuscola modifica. Questi dati ci portano all’interpretazione più accreditata e cioè che anche questo intervento di Apple, per quanto criticabile, sia più che altro un gesto dimostrativo e di facciata, dettato dal voler mantenere credibilità e sopratutto il placet delle etichette discografiche, indispensabili alleate dell’azienda nel successo miliardario del suo negozio musicale.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it