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Apple Airport Express cede a Dvd Jon

Un nuovo capitolo dell’eterna lotta fra i grandi produttori con i loro standard chiusi e i fautori dell’apertura. A fare la parte del leone nella nuova controversia, uno dei tradizionali protagonisti della scena, Jon Johansen.

di Nicola D’Agostino

Johansen, già noto per aver decodificato il sistema di cifratura CSS dei Dvd, prosegue nella sua più recente opera di apertura delle tecnologie di protezione usate da Apple per la sua offerta musicale. Questa volta l’obiettivo degli sforzi dell’hacker norvegese è il sistema di crittazione dei dati wireless delle basi Airport Express, introdotte da Apple a giugno di quest’anno.

In un intervento di metà agosto sul suo blog Johansen ha infatti pubblicato le “chiavi” e la tecnica usati da Apple per proteggere i flussi audio effettuati tramite Airport Express, uno dei quali usi principali è di fare da ponte tra computer e stereo.
Il risultato più immediato dell’opera di Johansen è la possibilità di effettuare lo streaming anche da piattaforme non ufficialmente supportate (tra cui quelle Gnu/Linux) ma da non sottovalutare è anche la possibilità di poter implementare la trasmissione di formati audio diversi da quelli sanzionati dall’azienda della Mela.
Entrambe le possibilità sono già parzialmente realtà. Oltre a divulgare le preziose informazioni sulla cifratura, Johansen ha reso infatti pubblico un programma chiamato Juste Port che elimina la necessità di usare esclusivamente iTunes e si schiude a programmi di streaming di terzi da usare con Airport Express.
Juste Port è un applicativo multipiattaforma a linea di comando disponibile per Windows, Macintosh e Linux e rilasciato sotto licenza Gpl, che si aggiunge agli altri due software attinenti sviluppati e resi disponibili dal norvegese sul suo sito.

L’exploit di “Dvd Jon”, come accennato, non è un caso isolato ma solo l’ultimo di una lunga serie di sforzi rivolti sin dal novembre scorso al sistema di Drm di Apple. A motivare le discusse azioni di Johansen non c’è però solo la curiosità tipica degli smanettoni ma anche il voler rendere più equa e a misura d’utente la fruizione di servizi e tecnologie di Apple, rea di fissare paletti giudicati da alcuni troppo stretti e limitanti.
I fautori di Johansen hanno più volte sottolineato come l’intento non sia quello di facilitare la copia illegale di musica protetta, ma non sono mancati sviluppi e reazioni inattese.
Un esempio eclatante è l’aggiramento del Drm dei file Aac sfociato nell’attacco legale di Apple al progetto Fair Play/Hymn che pare aver ispirato l’attuale strategia di apertura di Real Networks verso la restia Apple, dominatrice indiscussa del mercato musicale online grazie all’accoppiata iPod-iTunes.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it