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Andare con la bici sul treno è bello ma…

non c’è stato nemmeno un giorno in cui sia andato davvero tutto senza intoppi o disagi.

Per circa tre settimane ho usufruito della possibilità, pagando un extra, di trasportare la bicicletta sui treni regionali di Trenitalia.

L’ho fatto per raggiungere il luogo di lavoro (che era alcuni chilometri fuori dal centro abitato) in tempi ragionevoli e senza costi aggiuntivi esorbitanti, con in più il bonus di non inquinare. Non è stato affatto facile.

Ecco di seguito alcune considerazioni ed avvisi pratici perché andare con la bici sul treno è bello ma…

  • il simbolo “trasporto bici” non garantisce che sul treno ci sia davvero quel vagone
  • non sempre il vagone trasporto bici è dove dovrebbe essere o dove dice l’annuncio
  • non è detto che la carrozza per il trasporto bici abbia la rastrelliera per le bici
  • se le porte su un lato sono bloccate rischiate di non riuscire a scendere dal treno
  • attenzione che il capotreno non decida di chiudere a chiave il locale in cui avete lasciato la bici
  • se c’è uno sciopero o la folla allora prima donne e bambini e per ultimi (forse) i ciclisti
  • alcune stazioni (tra cui Bologna) rendono impraticabile l’uso dell’ascensore e bisogna usare le scale
  • in molte regioni esiste solo l’abbonamento annuale oppure il biglietto da 24 ore: non è previsto che si usufruisca del servizio per qualche settimana o mese