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Al BarcampTurin a caccia d’interazione

La partecipazione degli utenti e il ruolo di chi sta dall’altra parte e produce contenuto, diritti e doveri compresi.

di Nicola D’Agostino

È uno dei temi dominanti tra le proposte della mattinata del BarCamp a Torino questo 2 dicembre.

I titoli degli interventi che più hanno animato la discussione sono illuminanti: “De-lurking the blogosphere. Dieci (buoni) motivi per commentare i blog che leggi”, “Il pensiero digitale”, “Il blogroll: croce e delizia del blogger moderno”. Nel primo Antonio Sofi ha evidenziato una delle questioni nel “dialogo” online, l’indecisione tra lo scrivere sul proprio spazio o il commentare sugli spazi degli altri mentre Andrea Beggi (tra gli altri) ha riproposto la spinosa gestione della “lista” di siti consigliati, il blogroll. Tra chi li critica come Matteo Balocco e arriva ad affermare di non averli sul proprio sito e altri che ne ribadiscono l’importanza come attenzione verso l’utente neofita.

Dal secondo BarCamp emerge l’immedesimarsi (o il tentativo di farlo) con i tanti newbie e lurker. A questi i blogger dovrebbero fornire coordinate e invogliarli a trasformarsi da spettatori in interlocutori. Lo ribadisce anche l’impegnativo intervento “Il pensiero digitale” di Maurizio Goetz che allarga il discorso del coinvolgimento dei blog, alla Rete, e al digitale rispetto alle persone comuni ancora “analogiche”.
E da qui che parte un ulteriore invito ottimista e condivisibile rivolto agli intervenuti, spesso opinion leader italiani, perché siano “un po’ meno elite” e comunichino “lo splendore del mondo digitale”, “scendendo dal piedistallo del primo gradino (?) della blogosfera”.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it