Arriva un assaggio del programma leader del fotoritocco professionale. E un grosso sospiro di sollievo per l’utenza Apple.

di Nicola D’Agostino

Un’anteprima della prossima versione del più noto ed apprezzato software di grafica e fotoritocco.
Lo ha annunciato Adobe il 15 dicembre con un comunicato e soprattutto con la disponibilità per il download sul suo sito Adobe Labs -previa registrazione- di una versione beta di Photoshop Creative Suite 3.

Il software, che sarà pronto al 100% e messo in vendita solo nella primavera del 2007, ha diverse novità nelle funzioni e nell’interfaccia con maggiori opzioni per la selezione, equalizzazione e stampa delle immagini, l’importazione degli scatti in formato Raw e nella disposizione degli strumenti con un occhio di riguardo agli schermi piccoli, esigenza tipica dei fotografi pro con portatili.

La beta scaricabile richiede una Cpu Intel Xeon, Centrino o Pentium 4 oppure un PowerPC G4 a un 1GHz, G5 o Intel Core Duo, almeno 512 MB di ram e una risoluzione di risoluzione 1024×769 pixel: la versione preliminare funziona regolarmente con la licenza del precedente Photoshop o di pacchetti che lo includono oppure, in versione di prova, per soli due giorni. Le piattaforme supportate sono Windows XP e il prossimo  Vista e Mac OS X 10.4.8 e 10.5 sia per PPC che Intel con doppio codice Universal Binary.

Se per gli utenti Windows è un gradito aggiornamento per gli utenti Macintosh si tratta di un annuncio molto atteso, che segna un passo importante, se non addirittura cruciale, della migrazione professionale all’hardware Intel messa in atto da Apple nel corso del 2006.
Su Wired si fa anzi notare che con la CS3 Apple è riuscita là dove a fine anni ‘90 aveva fallito nel passaggio a Mac OS X e dovette venire a patti con l’opposizione al cambio tecnologico da parte di Adobe e… Microsoft. Con la versione Universal Binary di Photoshop all’appello manca ormai solo Office che per fortuna – a differenza di Photoshop- è discretamente usabile nell’ambiente di emulazione Rosetta incluso con i Mac Intel.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it