Nicola D'Agostino (.net) - Articoli, traduzioni, grafica, web

Adobe, Apple, Canon, Microsoft, Nokia e Sony formano il Metadata Working Group

Un fronte comune per mettere a frutto tutto il potenziale dei metadati nella fotografia digitale: con un mix di sensibilizzazione, collaborazione e linee guida.

di Nicola D’Agostino

In occasione del Photokina 2008 sei tra le maggiori aziende del campo informatico hanno presentato il Metadata Working Group, un’iniziativa volta all’interoperabilità e la conservazione dei metadati nella fotografia digitale.

Il Metadata Working Group (Mwg) è nato nel 2007 sulla base di una proposta avanzata da Microsoft l’anno precedente a cui hanno aderito Adobe, Apple, Canon e Nokia e in seguito anche Sony. Obiettivo del gruppo è facilitare il reperimento, l’organizzazione e la ricerca di foto digitali attraverso uno standard comune nei metadati e di assicurare la massima coerenza nel loro utilizzo in applicazioni, dispositivi e servizi.

I metadati sono estremamente importanti nella fotografia digitale e consentono ai fotografi di inserire nei loro scatti informazioni come quelle sul luogo e l’ora in cui sono stati realizzati permettendo di organizzare, elaborare e condividere le immagini realizzate. Purtroppo, come per i formati di dati, anche per i metadati esistono diversi standard con le stesse finalità ma che non dialogano tra di loro.

Al Photokina l’Mwg ha perciò presentato le sue prime specifiche, scaricabili anche dal sito web sotto forma di documento Pdf.
Le linee guida diffuse riguardano per ora solo i metadati delle fotografie in modalità “fermo immagine” e identificano i contenuti ridondanti tra i vari standard e schemi esistenti (Exif, Iptx e Xmp) facendo particolare attenzione agli utilizzi più diffusi tra gli utenti.
Secondo Josh Weisberg, presidente e fondatore del gruppo nonché direttore del Rich Media Group di Microsoft, è stato deciso di “affrontare le problematiche più comuni, per offrire al fotografo medio il massimo effetto” ma si promette di “includere man mano altre questioni relative ai metadati”.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it